Il contestato cantiere al lago Bianco arriva in Regione Lombardia

Ne parlerà oggi in Consiglio regionale la consigliera Miriam Cominelli. In aula anche Matteo Lanciani, attivista bresciano in rappresentanza del comitato Salviamo il Lago Bianco
Una foto di inizio novembre con la neve che ricopre ormai il cantiere al lago Bianco e la strada per il Passo Gavia
Una foto di inizio novembre con la neve che ricopre ormai il cantiere al lago Bianco e la strada per il Passo Gavia
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Il contestato cantiere al lago Bianco arriva nelle aule di Regione Lombardia. A portarlo come tema nel consiglio regionale in programma oggi sarà Miriam Cominelli, consigliera bresciana del Partito Democratico, che a fine gennaio ha ricevuto la risposta a un’interrogazione presentata insieme all’ex sindaco di Brescia Emilio Del Bono per chiedere conto della posizione del Pirellone rispetto alla vicenda lago Bianco. «Una risposta del tutto carente, su una questione che non intendiamo lasciare cadere» commenta Cominelli.

Stamattina durante il question time a Milano sarà presente in aula anche Matteo Lanciani, attivista bresciano tra le anime del comitato Salviamo il Lago Bianco, il gruppo di cittadini formatosi la scorsa estate per chiedere di fermare gli scavi al Passo Gavia, sul confine tra la Valcamonica e la Valtellina. Lanciani non potrà intervenire ma ritiene importante esserci perché «voglio portare il comitato che rappresento nella sede delle istituzioni».

I lavori sono fermi da metà ottobre, quando è stata chiusa la strada per il Passo Gavia. L’obiettivo del cantiere è realizzare un sistema di pompaggio che porterà l’acqua del lago Bianco a valle per rifornire l’impianto di neve artificiale a Santa Caterina di Valfurva. Secondo il progetto firmato dalla società Santa Caterina Impianti e dal Comune di Valfurva, e che ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, l’acqua prelevata dal bacino in quota sarà re-immessa nel lago pompandola dal torrente Gavia, cento metri più in basso. Per gli attivisti, gli scavi realizzati nei mesi scorsi hanno provocato danni ambientali in un’area protetta (il lago si trova all’interno del Parco nazionale dello Stelvio e della riserva speciale Dosso Tresero del Vallon): per questo hanno mandato diffide e un esposto alla Procura di Sondrio, e di recente anche una petizione al Parlamento europeo e una richiesta urgente alla Commissione europea.

A livello locale, sono state due le interrogazioni presentate in Regione. Oltre a quella di Cominelli e Del Bono, a firmare l’altra richiesta è stata la consigliera del Movimento 5 Stelle Paola Pollini. La risposta di Regione è stata simile in entrambi i casi: Pollini l’ha bollata come «lacunosa, piena di incongruenze e contraddizioni». Dice Cominelli: «Vogliamo capire qual è la posizione di Regione rispetto al progetto. Per questo portiamo il tema all’attenzione dell’aula».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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