Il Comune di Rovato ferma la Notte Bianca: «Non siamo più in grado di gestirla»

Daniele Piacentini
Manca il personale perché l’evento che attira migliaia di persone si svolga in sicurezza: resta aperto uno spiraglio per interventi esterni
La Notte Bianca di Rovato, una delle scorse edizioni
La Notte Bianca di Rovato, una delle scorse edizioni
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La Notte Bianca di Rovato si ferma ai box. L’evento dell’anno nella capitale della Franciacorta, capace da almeno una decina di edizioni di attirare una folla al di là di ogni metro di paragone (si parla di circa venti, forse trentamila persone nel boom dopo il periodo della pandemia), quest’anno non si farà. O, almeno, non sarà l’Amministrazione comunale a farsene carico.

Di norma, già da maggio iniziano a circolare data e programma di massima, per un appuntamento calendarizzato attorno alla prima decade di luglio. Quest’anno, invece, calma piatta.

I motivi

A spiegare il perché è il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti: «Il Comune - dice il primo cittadino - non ha i numeri del personale né le possibilità per gestire una tale massa di gente, superiore agli abitanti stessi della nostra cittadina (poco meno di ventimila, ndr). Di certo, non possiamo garantire serenità e sicurezza facendo affidamento sui pochi agenti di Polizia Locale o della stazione rovatese dei Carabinieri; realtà sempre encomiabili, al pari dei dipendenti comunali e delle tante associazioni del territorio. Qui, però, parliamo di un “giro” di gente da città vera e propria».

La possibilità

Belotti, quindi, per quest’estate stoppa la Notte Bianca, pur lasciando aperto uno spiraglio per interventi esterni: «Se ci sono operatori privati e del territorio che vogliono farsene carico, noi siamo pronti a fare quanto in nostro potere, dalla chiusura di piazza Cavour e corso Bonomelli alla logistica. Di più, però, non possiamo fare».

Il sindaco Belotti parla anche di come la Notte Bianca sia cambiata, nel corso degli anni: «Nell’ultimo periodo è oggettivamente venuta meno la componente qualitativa in termini di concerti, arte, cultura. Erano rimaste principalmente le bancarelle, ma non stiamo parlando di un mercato. Spesso - continua il primo cittadino - ci siamo inoltre ritrovati ad avere a che fare con persone alterate dall’alcool già in prima serata, con problemi di ordine pubblico e vivibilità fino all’alba. Preferiamo puntare su un numero maggiore di eventi, spalmati lungo tutta l’estate, un po’ su tutto il territorio, con piazza Cavour come epicentro».

Si parte già domani, giovedì, con il terzo «Pour Parler – Festival dei luoghi comuni» e una decina di talk e spettacoli; sabato a Campomaggiore, invece, si svolgerà il primo «Barba che gol!» in salsa rovatese; e, ancora, per tutto il prossimo fine settimana, in via Spalenza 27, si terrà la festa di chiusura dell’anno scolastico alla Scuola d’arti e mestieri «Francesco Ricchino».

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