Il Comune di Nave incasserà mezzo milione in più grazie a Imu e Irpef

Polemiche in Consiglio comunale: «Il rincaro pesa 110 euro l’anno a famiglia». Il sindaco: «Inevitabile visti gli aumenti per l’ente»
Il municipio di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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Spese che aumentano e contributi sovracomunali che calano. Sono molti gli enti locali che si trovano alle prese con questa situazione. A Nave, per aggiustare questa «coperta troppo corta», l’Amministrazione comunale ha deciso di ritoccare all’insù Imu e Irpef.

Il disappunto

Nell’ultimo Consiglio comunale ne è nata una discussione con il gruppo di opposizione «Fare Nave». «Già nel 2022 era stata aumentata al massimo l’aliquota dell’Irpef (0,80%) per i redditi superiori a 50mila euro annui - spiega la minoranza -. Oggi, invece, l’aumento al massimo dell’aliquota consentita per legge (0,80%) sarà applicato a tutti, eliminando gli scaglioni e colpendo i redditi più bassi tra gli 11.000 e i 50.000 euro annui».

«Fare Nave» punta poi il dito contro l’aumento dell’Imu, «portato all’aliquota massima per le attività artigianali, commerciali e industriali, senza contare che va a sparire il beneficio per le seconde case in uso ai familiari, aumentando del 40% l’aliquota, che passa da 0,76% a 1,06%».

La prospettiva del Comune, con questi aumenti, è di introitare all’incirca 500mila euro extra. «Soldi che incideranno per circa 110 euro in più all’anno per ciascuna famiglia - osserva Nicola Pedrali, capogruppo di Fare Nave - e che, uniti agli altri incrementi di questo periodo, andranno a impoverirle ancora di più».

La replica

L’assessore al Bilancio Luca Senestrari ha quindi spiegato che «lo sbilanciamento tra entrate e spese correnti ha costretto l’Amministrazione a un utilizzo non salutare di entrate straordinarie come gli oneri di urbanizzazione, l’avanzo di amministrazione e trasferimenti particolari da parte della società del Comune Nave Servizi che gestisce la farmacia: situazione, questa, che non poteva più essere sopportabile».

Costi alti

Tra gli incrementi di spesa che gravano sul Bilancio comunale l’assessore ha evidenziato quelli relativi all’illuminazione pubblica, al riscaldamento e all’energia elettrica degli immobili comunali, al servizio raccolta e smaltimento rifiuti e agli assistenti ad personam.

«Dopo due anni e tre bilanci di previsione la minoranza lamenta di non aver avuto tempo per fare una proposta alternativa - commenta il sindaco Matteo Franzoni -. La verità è che sanno bene che i tagli agli enti locali da parte di Regione e Governo obbligano tutti i Comuni ad adeguare le proprie entrate a fronte di aumenti esponenziali di utenze, mutui, stipendi ai dipendenti per rinnovi contrattuali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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