Il Comune di Nave bonifica l’area delle ex Trafilerie ma rimprovera i privati
Per un territorio dalle numerose ed evidenti «cicatrici» industriali come Nave ogni metro bonificato è una vittoria. La soddisfazione viene però quasi subito rimpiazzata dall’amara consapevolezza che il lavoro da fare è ancora tantissimo, e non sempre tutte le parti in causa dimostrano concretamente di collaborare per risanare e consegnare al futuro le aree dismesse.
È in sintesi questo il ragionamento che fa Carlo Ramazzini, assessore all’Urbanistica del Comune di Nave, da decenni alle prese con le bonifiche delle ex Fenotti e Comini, Afim e Trafilerie Nave. Proprio all’interno di quest’ultimo ex sito industriale (acquistato alcuni anni fa dal Comune) nei giorni scorsi si è chiusa una prima operazione di bonifica che ha interessato tre punti: un pezzo di terreno all’ingresso in corrispondenza della pesa, il cortile di entrata e lo spiazzo laterale alla palazzina sulla quale sono in corso i lavori di riqualificazione promossi dall’ente locale.
La struttura che un tempo accoglieva al suo interno gli uffici delle Trafilerie ospiterà, a lavori finiti, la Polizia locale, un distaccamento di Civitas e spazi di aggregazione per anziani e giovani. Da qui l’esigenza di pulire a fondo, data la presenza di inquinanti rilevata in fase di carotaggio, l’area che la circonda.
Allo scavo è seguita l’asportazione del materiale contaminato, successivamente conferito in discarica e rimpiazzato con del terreno vergine. Questa bonifica è costata all’ente locale - quindi ai cittadini di Nave - 170mila euro ed è solo l’inizio di una operazione che in futuro dovrebbe interessare anche l’area retrostante dove sorgono i capannoni.
«Vien naturale pensare che a muoversi per questo genere di operazioni, a Nave, sia solo il Comune - chiosa Ramazzini -. Non è più accettabile che i privati in possesso delle autorizzazioni per bonificare o pulire le aree dagli inquinanti non agiscano con l’obiettivo di risolvere un problema creato da loro!». Stando ai fatti, le parole dell’assessore non si riferiscono alla proprietà dell’ex Afim, dal momento che in questo caso è in corso la riprogettazione di una variante alla bonifica. Piuttosto il monito riguarda l’ex Fenotti e Comini, dove tutto è fermo dal 2016, cioè da quando è stata eseguita una rimozione solo parziale dei rifiuti.
«Per completarla la proprietà ci aveva chiesto del tempo - spiega l’assessore -. Ora stiamo facendo pressione, anche perché dei 77mila metri quadrati la pulizia dei rifiuti ha riguardato finora solo 7.500 metri quadrati».
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