Il Comune di Chiari resta in silenzio, cancellato il festival Swang
Chi tace acconsente. Ma non in questo caso. «Abbiamo atteso e sollecitato, finché è stato il tempo a decidere per noi che Swang non fosse più fattibile». Il silenzio è quello che l’Amministrazione di Chiari ha opposto alle richieste di Sbang Famiglia e Juna, le due associazioni che negli ultimi anni hanno organizzato insieme lo «Swang Summer Festival» in Villa Mazzotti, convogliando in tre edizioni oltre 30mila presenze e registrando sempre il tutto esaurito sia per gli appuntamenti diurni che per i party serali.
Macchina complessa
La quattro giorni di sport per tutti (dagli agonisti ai baby atleti), musica live, laboratori e gusto teneva tradizionalmente banco negli spazi esterni della Villa nel mese di luglio. Un evento la cui organizzazione «necessita di una macchina organizzativa complessa, che deve mettersi in moto mesi prima per ottenere permessi, sponsorizzazioni, materiale per i tornei, tensostrutture...» spiegano da Sbang e Juna. Le due realtà – attive singolarmente già da un decennio a Chiari coi rispettivi eventi, prima delle «nozze» nel 2022 – si sono mosse, come iter prevede, per richiedere al Comune l’uso degli spazi e il patrocinio per lo «Swang». Le risposte, però, non sono mai arrivate. Nonostante i solleciti.
Il comunicato
Al punto che hanno deciso di gettare la spugna. «In questi mesi – scrivono in un lungo comunicato – ci siamo attivati, come sempre, per organizzare Swang nei tempi adeguati, ma questa volta senza ricevere risposte. Organizzare quattro giorni di festival all’interno del parco della Villa Mazzotti richiede una pianificazione lunga e strutturata. Noi possiamo solo prendere atto e rispettare la scelta (perché una non risposta è pur sempre una scelta) del primo cittadino e della sua giunta, certi che sia stata presa dopo un’attenta valutazione circa il fatto che Swang non fosse un beneficio per i più. Dobbiamo riconoscere che la responsabilità di decidere che cosa è vantaggioso per la comunità e che cosa no spetta a chi è stato eletto».
Resta comunque una grande amarezza per l’addio «ad una festa che – in una forma o nell’altra – nell’arco di dieci anni ha visto partecipare migliaia di persone di tutte le età, di tutti i paesi, di tutti i partiti». La speranza è che per «la piccola magia di metà luglio» sia solo un arrivederci.
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