Il Comune di Brescia mette a dimora 120 alberi nel suo primo «Frutteto antico»

Daniela Zorat
È disposto su un’area di 14mila metri quadrati a Sanpolino, tra via Malga Bala e via Levi Sandri. La sindaca Castelletti: «Invitiamo le associazioni sensibili ai temi ambientali ad aiutarci a prenderci cura di queste piante»
Un frutteto in città
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Dai melograni ai peschi, dai fichi agli albicocchi, con anche ciliegi, mandorli e alberi di giuggiole fino ad arrivare a 24 specie diverse, con particolare attenzione a quelle che si piantavano nei broli e negli orti bresciani negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, individuati grazie a una ricerca del Museo di Scienze naturali.

Ben 120 gli alberi da frutto che il Comune ha messo a dimora nel primo «Frutteto antico» della città, disposto su un’area di 14mila metri quadrati a Sanpolino, tra via Malga Bala e via Levi Sandri, in una zona che era incolta e che ora, invece, è accessibile a tutti, grazie a un vialetto che si snoda verso Sant’Eufemia a lato del quale hanno trovato spazio alberi in alcuni casi già carichi dei loro frutti, anche se non ancora maturi. All’interno sono state collocate pure alcune panchine in plastica riciclata che ricordano - per forma e colore - quelle di legno di un tempo. Le piante da frutto e i cespugli hanno anche un’altra caratteristica: una «maturazione a scalare» per cui forniscono frutta in ogni stagione.

  • Il frutteto urbano a Sanpolino
    Il frutteto urbano a Sanpolino
  • Il frutteto urbano a Sanpolino
    Il frutteto urbano a Sanpolino
  • Il frutteto urbano a Sanpolino
    Il frutteto urbano a Sanpolino
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    Il frutteto urbano a Sanpolino
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    Il frutteto urbano a Sanpolino
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    Il frutteto urbano a Sanpolino

Il progetto

L’intervento è stato sviluppato dalla Loggia grazie ai fondi ministeriali. L’appalto è di 310mila euro ma prevede anche altre piantumazioni al Parco Tarello (ben 158) e in via Morelli (70). «Stiamo lavorando tanto sul ripristino delle aree incolte e procediamo con le alberature che hanno funzione di mitigazione climatica e sono in grado di assorbire anidride carbonica - ha affermato l’assessora al Verde, Camilla Bianchi - e qui vogliamo portare avanti un esperimento che possiamo poi replicare anche in altre zone della città».

La città è sempre più orientata a diventare «European green capital», ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti, che ha poi sottolineato come «Sanpolino stia diventando un quartiere a vocazione sportiva ma anche attento al verde, all’ambiente e all’ecosostenibilità. Con questo frutteto si trasmette inoltre il valore della cura del bene comune. Invitiamo infatti le associazioni sensibili ai temi ambientali ad aiutarci a prenderci cura di queste piante, grazie a un patto di collaborazione, e a servirsene per fare didattica».

Gli alberi sono infatti accessibili a tutti. I frutti si possono anche raccogliere ma prestando attenzione alla salvaguardia della pianta e soprattutto al fatto che sono di tutti. «Accanto alla pista ciclopedonale è stato piantato anche un doppio filare di mandorli composto da 24 piante. Poiché gli alberi da frutto si trovano all’interno di un parco urbano - hanno aggiunto Graziano Lazzaroni e Pierandrea Gaggero del settore Verde e Parchi - non potremo utilizzare trattamenti fitosanitari come quelli che queste specie, piuttosto delicate, richiederebbero in colture intensive. Qui sostanzialmente la frutta sarà tutta biologica». L’area sarà a ridotto sfalcio per favorire la presenza di insetti impollinatori.

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