Il centrodestra: «Il nuovo brand di Brescia è un flop»

Barbara Fenotti
Secondo Rolfi «la città non è stata coinvolta nel percorso creativo». Battagliola: «Non c’è bisogno di frasi e cartelloni ma di luoghi di attrazione»
Alcuni dei cartelli comparsi in città - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni dei cartelli comparsi in città - © www.giornaledibrescia.it
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La scritta «Brescia la tua città europea», frutto del progetto di city branding promosso dall’Amministrazione Castelletti, da qualche giorno ha iniziato a tappezzare la città.

«La stessa città che non è stata coinvolta nel percorso per la sua brandizzazione avviato un anno fa: cosa della quale eravamo all’oscuro - osserva il leader del centrodestra Fabio Rolfi -. Brescia è piena di luoghi di cultura: ci sono le scuole, le università, i consigli di quartiere, le associazioni: perché non renderli partecipi anziché affidare l’incarico tramite una delibera dirigenziale tramite la quale è stata infine selezionata la stessa società di comunicazione che 5 mesi prima la campagna elettorale del sindaco Castelletti?».

«Pur essendo regolarissimo il modo in cui è stata scelta la società - sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia, Mattia Margaroli - va detto che l’Amministrazione ha perso un’altra occasione per coinvolgere la popolazione: perché invece di spendere 139mila euro di denari pubblici non coinvolgere realtà come per esempio la Laba, che avrebbe realizzato il brand a prezzo inferiore se non addirittura gratuitamente?».

Tutto il centrodestra cittadino è d’accordo sul fatto che l’Amministrazione comunale abbia scelto «un metodo dirigista e verticalista e peraltro non è nemmeno la prima volta che accade». Massimiliano Battagliola della civica Rolfi sindaco si dice «offeso: da membro della commissione Cultura non sapevo cosa rispondere alle persone che mi chiedevano del brand».

E prosegue osservando come «con i 139mila euro spesi si poteva ad esempio sistemare il Moca per insediare qui un Museo di arte contemporanea: Brescia non ha bisogno di frasi e cartelloni ma di luoghi di attrazione per essere attrattiva a livello europeo».

Anche Carlo Andreoli di Fratelli d’Italia lamenta, in qualità di segretario della commissione Partecipazione, la mancanza di coinvolgimento della città nel processo per la sua brandizzazione, mentre Ninì Ferrari spiega di «essere più stupita dal risultato modesto piuttosto che dal costo». Il consigliere Giovanni Viviani parla invece di «slogan carino ma che vuol dire tutto e contrario di tutto». Insomma, per il centrodestra il risultato della brandizzazione della città «si è rivelato un flop sotto ogni punto di vista».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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