Il Brescia Pride per le vie della città
C’è l’allegria dei colori arcobaleno appiccicati ovunque, ormai simbolo sdoganato dei valori della manifestazione dell’Orgoglio. Ma c’è anche la classica frenesia (preoccupazione inclusa) di chi deve coordinare un appuntamento per il quale sono attese 10mila persone: le transenne, il programma, i presidi delle forze dell’ordine, qualche occhiata al cielo, il team volontari con t-shirt fucsia. Oggi è la giornata del Pride: la manifestazione per i diritti LGBTQIAPK+ (acronimo che sta per lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali, asessuali, pansessuali, kink) inizia da qui, da una piazza «in allestimento», in bilico tra euforia, sguardi severi e imprevisti da gestire.
Sicurezza
Per il grande corteo si parte alle 16, ma piazza Vittoria inizia a riempirsi alla spicciolata già a partire dalle 14.30, come avevano previsto gli organizzatori. Subito gli interventi iniziali logistici: sia durante il tragitto che nel corso dei discorsi in piazza, sono previste delle «zone bianche» di decompressione. Si trovano (lungo il corteo) tra il secondo carro e lo spazio per le famiglie, in parco Zanardelli e sotto il portico di piazza Vittoria (alla destra del palco) e le si riconosce perché sono tratteggiate da palloncini bianchi e lenzuola: in quegli spazi potrà entrare chi necessita di una parentesi di pace rispetto a rumori, calca, eventuali situazioni spiacevoli: è vietato scattare foto o girare video inquadrando le persone che si trovano lì.
Il corteo
Il corteo – lungo il quale c’è anche uno spazio dedicato alla Palestina, «altrettanto in lotta per il suo diritto all’autodeterminazione» – si mette in marcia, diretto verso via IV Novembre, via Verdi, via F.lli Porcellaga, corso Martiri della Libertà, via Vittorio Emanuele II, via San Martino della Battaglia, corso Zanardelli, via X Giornate e, ancora, via IV Novembre prima del ritorno in piazza Vittoria dove, alle 18, gli ospiti parlano dal palco: dopo il Comitato, parola all’avvocata e attivista Roberta Parigiani, la coppia social che parla di cucina vegetale DiPazza, l’attivista Francesca laz3cca e la sindaca di Brescia Laura Castelletti. Poi il concerto di strada degli Appel e, dalle 20.30 alle 23, il trasloco della festa in Carmine, animata da realtà del territorio e coordinata da Carminiamo.
A patrocinare il Pride, oltre al Comune di Brescia, sono anche le Amministrazioni di Moniga del Garda, Ome, Iseo, Provaglio d'Iseo, Cellatica, Borgosatollo, Cazzago San Martino, Rodengo Saiano, Rezzato, nonché l'Università degli Studi di Brescia.
Mentre il cartellino rosso è arrivato da Maclodio: il sindaco, Simone Zanetti, ha definito il Pride in una nota stampa «portatore di una visione che contrasta totalmente con gli ideali e i principi eterni che si ha il dovere di difendere e affermare».
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