I riti della Settimana santa: le celebrazioni con il vescovo di Brescia
Pasqua significa passaggio, perché, come ha spiegato papa Francesco, «in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione». Con la Domenica delle palme, che abbiamo celebrato due giorni fa, è iniziata l’ultima settimana della Quaresima, la Settimana santa.
«La Settimana santa è un tempo di grazia, di speranza, non lo dimentichiamo, che il Signore ci dà per aprire le porte dei nostri cuori, delle nostre parrocchie, delle nostre comunità», sono ancora le parole del pontefice. La Settimana santa, oltre che per la devozione, è nella mente popolare per i suoi riti carichi di significato, e anche di teatralità, se così possiamo dire. Ma attenzione, è il richiamo di papa Bergoglio: «Non è uno spettacolo, è una proclamazione della nostra salvezza».
Il significato
Nonostante la secolarizzazione che avanza a passo sempre più spedito, i riti della Settimana santa restano momenti fondamentali nella vita delle nostre comunità, con una partecipazione ancora significativa. Ma indubbiamente il significato delle varie celebrazioni non è più così diffusamente conosciuto, vediamo allora di fare un veloce ripasso.
La Settimana santa, come detto, inizia con la Domenica delle palme; in questo giorno si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, in trionfo in sella a un asino, acclamato come messia e figlio di Davide da una folla che lo saluta agitando rami di palma.
Mercoledì è il giorno in cui si ricorda il tradimento di Gesù da parte di Giuda. Non è il famoso bacio dell’apostolo (che avviene giovedì nell’orto del Getsemani, dove Gesù pregava dopo l’Ultima cena), ma della prima fase del tradimento: per trenta denari, Giuda si accorda per fare arrestare Gesù e consegnarlo ai suoi nemici.
I riti
Giovedì santo: in origine era l’unica grande celebrazione della Settimana santa, che prevedeva la commemorazione di tre fatti: l’istituzione dell’Eucaristia, la benedizione degli oli santi e la riconciliazione dei penitenti. La sera si celebra la messa in Cena Domini, per ricordare l’Ultima cena, e viene fatta la lavanda dei piedi, in memoria di quella praticata da Cristo ai suoi discepoli. Il Giovedì santo viene anche celebrato come giornata dell’istituzione del sacerdozio da parte di Gesù, ecco perché, nelle varie diocesi, si celebra la messa con tutti i preti.
Durante il venerdì santo si fa memoria della morte di Gesù sulla croce, la Passione e, per ricordare le sofferenze patite nel percorso verso il Calvario, è tradizione effettuare la Via crucis. Un tempo, quando alle tre del pomeriggio le campane suonavano per annunciare la morte del Cristo, le nonne bagnavano i loro occhi, e quelli dei nipoti, in segno di partecipazione al dolore.
Sabato santo, nel corso della giornata non ci sono messe, mentre si celebra la liturgia delle Ore, la preghiera ufficiale della Chiesa cattolica che consiste nel canto dei salmi, dei cantici e degli inni, con aggiunta di preghiere e letture. A tarda sera c’è invece la Veglia pasquale che ricorda la resurrezione di Cristo (con l’affascinante liturgia del fuoco), si ripercorrono gli eventi principali della salvezza dell’Antico Testamento; i fedeli rinnovano le promesse del battesimo. La domenica di Pasqua conclude la Settimana santa, pur non facendone tecnicamente parte, durante la messa si celebra «il compimento pieno della resurrezione di Cristo».
Le celebrazioni
Vediamo ora la celebrazioni presiedute dal vescovo Pierantonio Tremolada. Domani sera, mercoledì, la Via crucis cittadina, alle 20.45 la partenza dalla Basilica dei Santi Faustino e Giovita e arrivo nel piazzale interno della chiesa di San Pietro in Oliveto. Passando a giovedì, alle 9.30 la messa crismale in duomo, sarà trasmessa in diretta su Teletutto; alle 18.30 la messa nella Cena del Signore.
Venerdì, alle 8, in cattedrale, l’Ufficio delle letture e lodi; alle 15 la celebrazione della Passione del Signore. Per quanto riguarda invece la Veglia pasquale, appuntamento sabato alle 21 in duomo, sarà trasmessa in diretta da Teletutto. Domenica alle 10 il pontificale in cattedrale.
Come ha detto il vescovo Tremolada sabato scorso durante la Veglia delle palme, «entrare nella casa di Gesù ha consentito ai discepoli di vivere un’esperienza del tutto nuova. Senza rendersene conto, essi hanno preso contatto con un mistero santo, con il Figlio di Dio venuto come Salvatore del mondo. Da quel momento hanno potuto condividere i suoi pensieri, i suoi desideri, i suoi sentimenti, il suo slancio di compassione per l’umanità. Tutto questo è stato offerto a loro in dono e ancora oggi è offerto a noi. Alla solitudine di un cuore impaurito può sostituirsi l’amabilità del Cristo, che vince il male del mondo».
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