I «Pomeriggi in San Barnaba» sul 50esimo della strage di piazza Loggia

I «Pomeriggi in San Barnaba» costituiscono uno degli appuntamenti culturali più vivi e frequentati di Brescia. Sono un appuntamento atteso cui la cittadinanza partecipa con passione. Riprendono seguendo il filo dell’attualità, incontrando storici e ricercatori impegnati nel nuovo ciclo dedicato a «La città ferita. A cinquant’anni dalla strage di piazza della Loggia 1974-2024».
Inizia martedì 6 febbraio alle 18 l’annuale ciclo di incontri promosso dal Comune di Brescia con la curatela della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, la collaborazione della Fondazione Micheletti e Casa della Memoria. Il programma (qui in allegato) prevede un percorso storico di otto incontri, attraverso i quali ripercorrere i nodi principali della strategia della tensione in Italia fino alla metà degli anni Settanta.
«La memoria di ciò che è accaduto non può mai andare disgiunta dalla conoscenza storica - ha ribadito Mario Bussi, Fondazione Calzari Trebeschi -. Una memoria senza conoscenza è cieca, così come una conoscenza senza memoria è vuota. Se si esclude la cerchia ristretta degli studiosi, sia i programmi scolastici che l’opinione comune non sono andati al di là della cronaca per quanto accurata. Senza considerare che in mezzo secolo la ricerca storiografica ha prodotto indagini innovative e quadri interpretativi più precisi».Così i «Pomeriggi» porteranno al San Barnaba storici e ricercatori nello spirito della divulgazione in un anno che, come ha annunciato la sindaca Laura Castelletti, offrirà numerosi appuntamenti per diffondere la conoscenza del nostro passato e celebrare degnamente le vittime di piazza Loggia.
«Le otto “lezioni” costituiscono la base di quegli anni - ha aggiunto Manlio Milani di Casa della Memoria - che ci hanno lasciato un messaggio mirabile nella risposta popolare dei bresciani». «Il 50esimo della strage di piazza Loggia invita a guardarsi indietro, non solo al giorno dell’eccidio visto nella sua eternità di tragedia umana e civile - ha aggiunto Giovanni Sola Fondazione Micheletti -, ma nel percorso di reazione democratica e di costruzione della memoria che ha generato negli anni successivi».
Si comincia martedì 6 febbraio quindi con Simona Colarizi, emerita dell’Università di Roma, per finire, con cadenza settimanale, il 26 marzo con Carlo Galli già docente di Storie delle dottrine politiche all’ateneo di Bologna.

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