I grest di Brescia aperti a tutti i bambini, oltre la disabilità e in nome dell’inclusione

Barbara Fenotti
All’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo la presentazione di alcune esperienze significative, tra canti e balli
  • La festa all’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo
    La festa all’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo - © www.giornaledibrescia.it
  • La festa all’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo
    La festa all’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo - © www.giornaledibrescia.it
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Canti, balli e anche qualche testimonianza diretta hanno accompagnato stamattina all’oratorio delle sante Capitanio e Gerosa di San Polo la presentazione di alcune esperienze significative di inclusione di giovani con disabilità nei grest della città.

Don Giovanni Milesi, direttore del Centro oratori, ha ricordato come «ogni bambino, anche se più fragile, anche se arriva ultimo o ha una qualsiasi disabilità è il benvenuto al grest: noi siamo qui per divertirci e stare insieme, senza distinzioni».

Quest’anno sono stati 25 gli oratori della città che si sono resi disponibili ad accogliere ragazzi in difficoltà e le richieste giunte in Comune da parte delle famiglie per avere un assistente ad personam che affiancasse i figli in difficoltà durante il grest sono state 65. A tutte è stata data una risposta concreta grazie alla sinergia tra il Comune, la Centrale del latte e la Fondazione don Luigi Bernardi amministrata dalla Congrega della carità apostolica, che hanno contribuito economicamente affinché gli oratori potessero garantire l’accoglienza di bambini e bambine con disabilità. «Quello che vediamo oggi è il risultato di un lavoro di corresponsabilità e che coinvolge più enti cominciato un anno fa - ha commentato l’assessora alle Politiche educative, Anna Frattini -. Parliamo di un modello di azione che può essere replicato».

Grest fa rima con inclusione

Padre Domenico Fidanza, responsabile del servizio per la disabilità della Diocesi, ha sottolineato come «ripartire da esperienze come questa è importante per arrivare ad accogliere sempre tutti».

L’accoglienza dei bimbi con disabilità nei grest della città è riuscita, tuttavia non è stato un processo semplice. «Abbiamo riscontrato grande difficoltà a trovare, naturalmente pagando, assistenti ad personam per le tre settimane di grest - ha spiegato don Milesi -: ci siamo rivolti a più cooperative della città, ma è stato tutt’altro che semplice».

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