I cani in provincia sono tanti quanti gli abitanti di Brescia città

Il 26 agosto è la Giornata Mondiale del Cane. Secondo i dati raccolti da Ats, le famiglie che hanno accolto un cagnolino in casa sono quasi 195mila: nel 2023 erano un po’ di più, ma le tendenze sono piuttosto stabili
Nel Bresciano ci sono quasi 200mila cani registrati all'anagrafe - Foto/Unsplash
Nel Bresciano ci sono quasi 200mila cani registrati all'anagrafe - Foto/Unsplash
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Sono quasi 200mila i cani presenti sul territorio bresciano. La maggior parte sono cani domestici, di famiglia, parte integrante dei nuclei affettivi più stretti. A dirlo è il censimento di Ats Brescia, che parla di poco meno di 195mila cagnolini registrati all’Anagrafe Animali d’Affezione (mancano solo quelli della Valle Camonica, che fa capo ad Ats della Montagna). Numeri interessanti e sostanziosi, anche se in calo.

Quanti cani ci sono a Brescia

Come riferisce la dottoressa Claudia Nassuato, direttrice della SC Sanità Animale di Ats Brescia, «il dato, aggiornato a luglio, registra un lieve decremento rispetto al 2023». A dicembre, infatti, i cani registrati erano 230.574.

«Rimane invece in linea con il 2023 il numero di nuove registrazioni in anagrafe: nei primi sette mesi del 2024 ammontano a circa 8700». Sempre Nassuato sottolinea come ben il 77% dei cani censiti sia di proprietà di privati: «Segno della aumentata consapevolezza rispetto all'obbligo di identificazione».

Il microchip

L’obbligo di microchip, infatti, esiste solo dal 2005: da allora, chiunque acquisti o adotti un cane (o un gatto) deve dotarlo di microchip entro i primi due mesi di vita, richiedendolo alla clinica veterinaria (per i furetti è invece facoltativo).

Come spiegano anche dal Ministero della Salute, il microchip è l’unico sistema identificativo nazionale per gli animali d’affezione. Si tratta di un minuscolo dispositivo elettronico biocompatibile e sottocutaneo. Il numero del microchip viene poi iscritto all’anagrafe nazionale: il certificato che viene rilasciato è il documento d’identità dell’animale.

Gli smarrimenti e le restituzioni

L’aumentata consapevolezza, dice la direttrice, è dimostrata anche da un altro elemento, ovvero «il numero di cani vaganti recuperati che vengono restituiti al proprietario».

Nei primi sei mesi del 2024, infatti, dei cani smarriti e recuperati in provincia, il 70% è tornato alla sua famiglia umana proprio grazie alla scansione del microchip: di 562 cani arrivati in canile perché trovati mentre vagavano, 394 sono stati restituiti.

Al lavoro con il cane

Ats, peraltro, da qualche tempo permette ai suoi dipendenti di portare i cani al lavoro.

A oggi sono già 14 le persone che portano i loro canetti alla scrivania.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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