Successo dello spiedo bresciano: il paradosso della ristorazione a Gussago
«Lo spiedo sta vivendo una seconda giovinezza, ma mancano nuovi ristoratori che sostengano la sempre crescente domanda»: il paradosso che sta vivendo la ristorazione gussaghese è spiegato dagli stessi ristoratori. La stagione del piatto tipico si è aperta con un tutto esaurito e l’interesse del pubblico supera la disponibilità di posti a tavola, complice anche la chiusura negli ultimi anni di molti ristoranti.
Se nel 2016 l’associazione Ristoranti di Gussago contava 17 esercizi, e 25 anni fa i ristoranti del Comune superavano la ventina, oggi ne rimangono soltanto 12 dato che una decina di attività hanno chiuso negli ultimi vent’anni. E mentre i giovani riscoprono il gusto della tradizione - lo spiedo sta infatti diventando sempre più «social» -, dall’alto lato mancano nuove forze in grado di rispondere a questa crescente richiesta.
L’allarme
«Stiamo assistendo a una nuova era per lo spiedo - conferma Edoardo Ungaro, titolare della storica trattoria Al Caricatore e in passato presidente dell’associazione Ristoranti di Gussago -. Tanti ragazzi e tante persone da fuori provincia non vedono l’ora di assaggiare lo spiedo preparato nei ristoranti del nostro territorio. C’è grande entusiasmo. Purtroppo facciamo sempre più fatica a trovare nei giovani che dovrebbero rappresentare il cambio generazionale per molti ristoranti. È positivo registrare l’ottimo lavoro svolto da tutti, in particolare da Veronica Trebeschi della Trattoria Da Pina, la presidente neoeletta dell’associazione. È la dimostrazione che i giovani ci sono e che si sono messi in gioco. Speriamo che altri seguano l’esempio».
Il successo dello spiedo è stato rilanciato sia dal «Gran gala dello spiedo» - alla 15esima edizione - sia dalla rassegna «Lo spiedo scoppiettando», che propone il piatto tipico il giovedì, durante la stagione invernale, a un prezzo fisso. Entrambi gli eventi hanno registrato quest’anno il tutto esaurito.
Le figure che si cercano
Anche il sindaco Giovanni Coccoli sottolinea il paradosso: «È una situazione particolare. Al di là delle recenti chiusure avvenute, che non dipendono direttamente dalla mancanza di ricambio generazionale, un aspetto importante è che fatichiamo a trovare giovani interessati a lavorare nel settore. Camerieri, cuochi, aiuto cuochi, reperire personale è sempre più difficile. Credo che chiunque abbia voglia di investire possa fare bene, ma purtroppo non si trova nessuno disposto a farlo. Eppure, Gussago, registra il tutto esaurito continuo nei suoi ristoranti».
Quel che rimane, comunque, è il successo di una campagna di riscoperta dalla Deco, avviata nel 2009, che oggi sta permettendo ai ristoratori di raccoglierne i frutti. Veronica Trebeschi, giovane presidente dell’associazione Ristoranti di Gussago, conclude: «La richiesta nella nostra zona è sicuramente molto elevata, grazie anche al lavoro svolto a livello comunale per promuovere lo spiedo. Un grande ringraziamento va al Comune per il tempo e il denaro investiti nella valorizzazione del nostro paese». Lo spiedo fa tendenza. La speranza è che questo nuovo appeal possa portare nuovi ristoratori a Gussago.
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