Guida in stato d’ebbrezza, come funziona l’etilometro
Tra le tante novità del codice della strada, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, c’è l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato d’ebbrezza (o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti), nonostante non siano stati rivisti i limiti del tasso alcolemico.
Resta dunque il livello massimo di 0,5 grammi per litro di sangue oltre il quale non è consentito mettersi alla guida, che scende però a zero per i neopatentati (chi ha la patente da meno di tre anni) e per i conducenti professionali.
Ma come funzionano i controlli? Lo abbiamo chiesto a Marco Romani, comandante della Polizia locale di Travagliato-Cazzago San Martino.
Primo step
Gli strumenti a disposizione degli agenti sono due. «Il primo – spiega Romani – consente di effettuare un accertamento qualitativo preliminare, che ci dà solo un indizio circa lo stato psicofisico del conducente del mezzo».
Si soffia, tenendo la bocca a una distanza di circa 4-5 centimetri, all’interno di uno strumento dotato di led. «Una volta analizzato il quantitativo di aria sufficiente – prosegue il comandante –, viene restituita una prima indicazione». Se il led è verde l’utente può proseguire la marcia, se è giallo oppure rosso bisogna passare a ulteriori accertamenti. Se poi il led è rosso e lampeggia è molto probabile che la persona alla guida abbia troppo alcol in circolo.
Secondo step
Nel caso in cui sia dunque necessario approfondire le condizioni del conducente, si passa al secondo test, un po' più invasivo del primo.
«Su strada o, se la persona è disponibile, nel primo comando di Polizia con la strumentazione adatta disponibile, si passa alla fase di accertamento quanti-qualitativo che si fa con un etilometro probatorio, ossia uno strumento omologato che viene sottoposto a una revisione annuale. In questo caso l’utente deve soffiare in un boccaglio monouso che analizza l’aria polmonare, il risultato viene poi stampato su uno scontrino».
Si effettuano due prove, a distanza di cinque minuti l’una dall'altra, e viene poi tenuto in considerazione il valore di tasso alcolemico più basso che andrà a determinare la sanzione.
«Prima di iniziare il test, il conducente può decidere si sottoporsi alla prova in presenza del suo legale di fiducia – puntualizza Romani –, purché sia prontamente reperibile».
Se non si supera il test
Una volta che la positività all’alcoltest è accertata, il conducente non può ovviamente rimettersi alla guida. Il veicolo viene quindi affidato a un'altra persona che sia in condizioni adeguate per mettersi al volante, oppure recuperato da un carroattrezzi.
Sanzioni
Come detto, il limite massimo per poter guidare è di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue. Tra le novità introdotte dal nuovo Codice della strada c’è il ritiro immediato della patente se si supera questa soglia.
Con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 la multa va da 573 a 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il valore è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, la sanzione va da 800 a 3.200 euro, a cui si aggiunge l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se invece il tasso alcolemico supera 1,5 grammi per litro di sangue, la multa va da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi a un anno e la sospensione della patente da 1 a 2 anni.
In tutti i casi vengono decurtati 10 punti dalla patente e, in caso di recidiva, le sanzioni aumentano di un terzo e raddoppiano per chi tenta di aggirare i controlli.
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