Ucraina, Putin: «Tregua possibile, ma prima nuovi colloqui con gli Usa»

Una tregua tra Russia e Ucraina è possibile, ma è necessario chiarire ancora diversi aspetti e servono ancora consultazioni «con i colleghi americani». Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in diretta televisiva. «Se interrompiamo questi combattimenti per trenta giorni cosa significa? Che tutti quelli che si trovano lì se ne andranno senza combattere? Dobbiamo lasciarli andare via dopo che hanno commesso una serie di crimini contro i civili? O la dirigenza ucraina gli darà il comando di cedere le armi e di arrendersi? Come avverrà? Non è chiaro», ha detto ancora Putin.

Il capo del Cremlino ha ricordato che la linea di combattimento è lunga quasi duemila chilometri. «E allora la domanda è la seguente. Quali saranno le possibilità di controllo, di verifica? Come potremo essere sicuri? Io mi auguro che sia ben chiaro, grazie al buonsenso di tutti, che queste cose vanno capite. Chi darà gli ordini per il cessato il fuoco e qual è il prezzo di questi ordini?»

L’apertura

E ancora: «Sono tutte questioni che devono essere studiate molto approfonditamente da parte di tutte le parti, quindi l'idea di per sé del cessate il fuoco è giusta e noi certamente la appoggiamo, ma ci sono una serie di questioni che vanno discusse e credo abbiamo bisogno di parlarne con i colleghi e partner americani, magari avere un colloquio telefonico con il presidente Trump, parlarne direttamente con lui, proprio sull'idea in generale di chiudere questo conflitto in maniera pacifica, e questo certo lo appoggiamo».

Trump e le condizioni di Putin

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti - Foto Epa/Yuri Gripas © www.giornaledibrescia.it

«Vladimir Putin ha rilasciato una dichiarazione molto promettente sulla tregua». Questa la replica, riportata dall’agenzia Bloomberg, di Donald Trump. Le principali condizioni poste dalla Russia per arrivare alla pace riguardano l’acquisizione di quattro regioni ucraine, oltre alla Crimea, el’ impegno di Kiev a non entrare nella Nato. Richieste sulle quali le autorità di Mosca continuano ad insistere anche dopo l'avvio dei contatti con gli Stati Uniti, che si propongono di arrivare ad una soluzione negoziata del conflitto.