La Russia: «Pronti a dialogare con rispetto reciproco con Trump»

Il portavoce del Cremlino Peskov replica alle dichiarazioni del presidente americano, che ha minacciato nuove sanzioni senza un accordo con l’Ucraina: «Niente di particolarmente nuovo. Attendiamo segnali»
Il presidente russo Vladimir Putin - Foto Epa/Cremlino © www.giornaledibrescia.it
Il presidente russo Vladimir Putin - Foto Epa/Cremlino © www.giornaledibrescia.it
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Il Cremlino si è detto pronto a un dialogo «con rispetto reciproco» con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha minacciato nuove sanzioni se la Russia non raggiungerà un accordo con l'Ucraina per porre fine al conflitto. Il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov ha dichiarato di non aver visto «niente di particolarmente nuovo» nei primi commenti di Trump sull'argomento.

Le parole del portavoce

Donald Trump, già alla Casa Bianca dal 2017 al 2021, «è stato il presidente americano che ha fatto più ricorso a questi metodi sanzionatori», ha aggiunto. «Restiamo pronti al dialogo, al dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco», ha continuato Peskov. «Durante la sua prima presidenza, c'è stato un dialogo tra lui e Putin», ha detto il portavoce russo, il quale ha affermato che il Cremlino sta ancora aspettando «segnali» in questa direzione dalla Casa Bianca.

Donald Trump ha più volte dichiarato che si sta preparando a parlare con il presidente russo, ma senza fornire una data. A sua volta, Vladimir Putin ha detto di essere pronto per un colloquio o un dibattito con il suo omologo americano.

Donald Trump mentre firma uno dei suoi primi ordini esecutivi - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump mentre firma uno dei suoi primi ordini esecutivi - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it

La posizione di Zelensky

I colloqui di pace con la Russia devono essere «equi», e questo «dipende» non solo «dagli Stati Uniti», ma anche «dall'Unione Europea»: lo scrive questa mattina su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando l'intervista rilasciata ieri a Bloomberg. «La fine della guerra dovrebbe essere una vittoria di Trump, non di Putin», aveva detto il capo dello Stato all'agenzia si stampa statunitense, aggiungendo che senza garanzie di sicurezza forti e irreversibili da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, un cessate il fuoco potrebbe permettere alla Russia di riarmarsi e rinnovare la sua offensiva.

«L'unica domanda è quali garanzie di sicurezza, e onestamente voglio capire prima dei colloqui», aveva aggiunto. «I negoziati possono essere equi o ingiusti. E qui molto dipende da come guardiamo alla giustizia, in modo uguale o diverso – sottolinea Zelensky sul suo account Telegram –. Dipende dagli Stati Uniti d'America, dalla nuova amministrazione, dall'Unione Europea, dalla loro opinione, dalla loro indipendenza. Oggi dipende anche dalla posizione alleata di America ed Europa, in un certo senso dal Sud globale».

Volodymyr Zelensky - Foto Epa/Michael Buholzer © www.giornaledibrescia.it
Volodymyr Zelensky - Foto Epa/Michael Buholzer © www.giornaledibrescia.it

«La domanda è se l'Ucraina sarà, come una volta nel formato Normandia, da sola e con tutti gli altri. Oppure (se) l'Ucraina sarà con i suoi alleati e questa volta la Russia sarà sola. Questo è il senso di negoziati equi» prosegue Zelensky, che conclude: nell'intervista a Bloomberg «ho parlato delle condizioni per i colloqui di pace e dell'importanza del sostegno dei partner per raggiungere un risultato equo nel dialogo con la Russia».

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