La Grande Nevicata del 1985 può ripetersi a Brescia? Ecco come nacque

Lo straordinario evento di quarant'anni fa fu il risultato di un mix di fattori che si incastrarono con un tempismo perfetto
Uno scatto dell'abbondantissima nevicata del 1985 - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto dell'abbondantissima nevicata del 1985 - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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La storica nevicata del 1985 fu il risultato di un mix di fattori che si incastrarono con un tempismo perfetto, quasi irripetibile. Gli ingranaggi di quel complesso meccanismo atmosferico iniziarono a girare un paio di settimane prima: negli ultimi giorni del 1984 l’attenzione dei meteorologi fu catturata da un improvviso «stratwarming», ovvero un repentino riscaldamento della stratosfera a latitudini polari. Non lasciatevi ingannare dal nome: niente a che vedere con il riscaldamento globale. In questo caso stiamo parlando di un temporaneo, brusco rialzo termico, che avviene a svariate decine di chilometri di altezza dal suolo, in un’area geografica ben definita.

Le conseguenze

La nevicata del 1985 provocò ingenti danni e disagi - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
La nevicata del 1985 provocò ingenti danni e disagi - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

È un fenomeno abbastanza raro, i casi più recenti risalgono al 2012 e al 2018, ed ora cercheremo di capire insieme le sue conseguenze: quando si verifica uno «stratwarming», le masse d’aria fredda che in inverno stazionano nelle regioni artiche vengono spinte verso Sud e possono raggiungere anche l’Europa meridionale. Si tratta di correnti gelide, ben diverse rispetto alle deboli e fugaci irruzioni fredde che hanno caratterizzato i nostri inverni più recenti. Nel 1985, durante la prima decade di gennaio, gli effetti di questa particolare configurazione atmosferica si fecero sentire anche in Italia, con abbondanti nevicate al Centro-Sud e temperature da brividi al Nord.

Sotto lo zero

La stazione meteorologica di Ghedi, all’alba dell’11 gennaio, rilevò una minima di -19,4°C, mentre nel momento più «caldo» della giornata la temperatura raggiunse faticosamente i -6,0°C. Anche la città fu stretta nella morsa del gelo, con minime vicine ai -17°C e massime ben al di sotto dello zero. Tutto ciò sarebbe stato più che sufficiente per parlare, a ragion veduta, di evento storico, ma pochi giorni dopo accadde qualcosa di ancor più sorprendente: l’aria fredda iniziò a seguire una traiettoria diversa, incanalandosi attraverso la valle del Rodano e favorendo un brusco peggioramento delle condizioni atmosferiche in tutto il Nord Italia. Nevicò da domenica 13 gennaio a giovedì 17 gennaio, con poche pause, e la coltre bianca, in città, sfiorò il metro di altezza.

La nevicata

Grande Nevicata del 1985, la neve in città

E così, nel giro di pochi giorni, il freddo record lasciò il posto alla nevicata più abbondante della nostra storia. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: rivedremo mai qualcosa di simile? Per poter rispondere, dobbiamo ribadire la differenza fra meteo e clima.

Il fatto che le temperature siano in aumento, ormai da decenni, non esclude che possano verificarsi brevi parentesi fredde e nevose. Per non confondere il cambiamento climatico con i singoli episodi basta ripensare a ciò che accadde nel febbraio 2012, quando a Brescia le temperature sfiorarono i -12°C e in molte zone pianeggianti dell’Emilia-Romagna cadde oltre un metro di neve. In un contesto che gioca a sfavore di irruzioni fredde significative, l’eccezione è sempre possibile. I numeri del gennaio 1985 sembrano irripetibili, ma una cosa è certa: in futuro, quando le configurazioni atmosferiche lo consentiranno, potremo rivedere la nostra città sotto una soffice coltre bianca.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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