Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, soccorritori bloccati in ostello
Bloccati dal maltempo che imperversa sull’area, 11 soccorritori del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino (Cnsas) sono rimasti sull’altopiano del Gran Sasso per cercare due alpinisti dispersi, Cristian Gualdi e Luca Perazzini. I due sono scivolati domenica scorsa in un canalone sul versante aquilano della montagna, non lontano da Campo Imperatore. In attesa che le condizioni meteorologiche migliorino, le ricerche sono sospese e i soccorritori e tre operatori del Centro Turistico del Gran Sasso (Ctgs) hanno trovato rifugio presso l’Ostello di Campo Imperatore, dove trascorreranno il Natale.
Secondo quanto riferito da Giusy Scimia, responsabile dell’Ostello, la situazione è sotto controllo: «Cibo a sufficienza, corrente, acqua calda e prodotti per l’igiene personale sono tutti a disposizione dei soccorritori e degli operatori. Siamo preparati a gestire emergenze di questo tipo, con scorte sufficienti per almeno dieci giorni».
Un rifugio in attesa del miglioramento meteo
Le ricerche dei due alpinisti, interrotte a causa delle proibitive condizioni meteorologiche, potranno riprendere solo quando il maltempo si attenuerà. Le previsioni indicano che la perturbazione potrebbe migliorare nei prossimi due giorni, permettendo ai soccorritori di tornare in azione. Nel frattempo, le raffiche di vento fino a 120 km/h impediscono l’utilizzo della funivia per scendere alla base di Fonte Cerreto. Gianluca Museo, amministratore unico del Ctgs, ha confermato: «I nostri operatori e i soccorritori sono in una condizione protetta. Siamo vicini alle famiglie dei dispersi in questo momento difficile».
Le famiglie di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, supportate da psicologi, attendono con apprensione notizie presso la base di Fonte Cerreto.
Un Natale lontano da casa
Tra gli 11 uomini del Cnsas, uno di loro ha commentato: «Siamo bloccati all’ostello e siamo al sicuro, anche se il Natale lo passeremo lontano dalle nostre famiglie. Al momento non ci sono le condizioni per operare in sicurezza».
La prospettiva di trascorrere anche Santo Stefano in montagna è concreta, ma la determinazione non manca. «Quando le condizioni miglioreranno, scenderemo a fare gli auguri di Buon Natale alle nostre famiglie» ha concluso Scimia, ricordando che in situazioni difficili come questa la solidarietà e l’organizzazione sono fondamentali per superare ogni ostacolo.
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