Gli esperti: «La fuga di Giacomo Bozzoli non è una sorpresa»

La criminologa Roberta Bruzzone e i giornalisti Stefano Nazzi, Federica Sciarelli e Gianluigi Nuzzi commentano gli sviluppi del caso dopo l’ergastolo definitivo
Stefano Nazzi, Federica Sciarelli, Roberta Bruzzone e Gianluigi Nuzzi
Stefano Nazzi, Federica Sciarelli, Roberta Bruzzone e Gianluigi Nuzzi
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Ieri la Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo di Giacomo Bozzoli per l’omicidio dello zio Mario, ma i carabinieri che si sono presentati a casa sua, a Soiano del Lago, nel tardo pomeriggio non l’hanno trovato. E risultano irreperibili anche la moglie e il figlio di otto anni. Il condannato è stato poi inserito nel database delle Forze dell’ordine a livello nazionale, così da poter essere fermato se dovesse presentare i documenti in qualche struttura o in aeroporti, porti e stazioni.

Abbiamo chiesto ad alcuni esperti un’opinione in merito agli ultimi sviluppi di una vicenda che dura da nove anni e non si è ancora chiusa definitivamente.

Roberta Bruzzone

«Francamente la scomparsa di Giacomo Bozzoli non mi sorprende neanche un po’ – ammette la criminologa Roberta Bruzzone –. Era un esito abbastanza scontato: il profilo è chiaramente quello di un soggetto che si sottrae alle conseguenze delle sue azioni. Oltretutto ha anche buone disponibilità economiche, quindi non era difficile ipotizzare che potesse scappare. Non credo Giacomo Bozzoli si muova sulla base dell’impulso e penso quindi che la fuga sia organizzata, con un progetto alle spalle. Non ha mai avuto intenzione di consegnarsi».

Stefano Nazzi

«Questa fuga non è un mistero – commenta il giornalista Stefano Nazzi –. Si dovrà poi capire se è realmente riuscito ad andarsene dall’Italia o se è nascosto da qualche parte e poi magari si consegnerà. Per restare latitante ci vogliono molti soldi e molta organizzazione: scomparire nel nulla non è così facile. In questa fase è difficile dirlo, ma penso che in pochi giorni la Polizia giudiziaria possa capire se ha ricevuto aiuti. Certo, serve una grande disponibilità economica, che esula dai conti ordinari. Adesso si cercherà di ricostruire la rete dei suoi contatti».

Federica Sciarelli

«Penso alla moglie di Mario Bozzoli, che ha aspettato tanto per un processo e poi ha visto il nipote allontanarsi così – precisa la giornalista Federica Sciarelli –. Se c’è una persona che rischia l’ergastolo mi pare normale ipotizzare che possa scappare: adesso si deve capire di che tipo di fuga stiamo parlando».

Gianluigi Nuzzi

«Credo si tratti di una fuga annunciata, che arriva alla fine di un lungo ed estenuante iter giudiziario – sottolinea il giornalista Gianluigi Nuzzi –. Pensare che Giacomo Bozzoli avrebbe atteso la sentenza definitiva a casa davanti a un bel piatto di anguria mi sembra utopistico e anche infantile. Il fatto che sia insieme alla moglie e al figlio mi fa presumere che abbia organizzato per tempo questa sparizione: un conto è un uomo che scappa da solo lasciando i suoi affetti più cari a casa, ma chi si fa accompagnare dai familiari stretti pensa a un cambio radicale di vita. Con la speranza fortissima che non sia successo qualcosa di più tragico».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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