Giubileo dei chierichetti, 500 con il vescovo in preghiera per il papa

Una grande festa. Una festa giubilare, in tutti i sensi. E lo è stata sia per la grande partecipazione – quasi 500 tra ministranti (dalle elementari alle superiori) e accompagnatori – sia per il clima che si è respirato durante la giornata di domenica. «Imparate ad amare, anche i vostri nemici. Imparate ad amare tutti e fatelo senza calcoli di convenienza», questo il messaggio lanciato dal vescovo Pierantonio Tremolada ai chierichetti durante il loro Giubileo.

Vocazioni

Don Mattia Cavazzoni, responsabile per la Diocesi della pastorale vocazionale di preadolescenti e adolescenti, spiega il senso dell’appuntamento: «Abbiamo riflettuto sul Giubileo attraverso tre parole: gioia, liberazione e servizio». Nel dettaglio, prosegue il sacerdote: «La gioia è quella dell’incontro con Gesù; liberazione nel senso del lasciare andare tutte le cose che ci bloccano; servizio nel senso dell’impegno che è proprio del ruolo dei chierichetti».

Don Mattia è stato scelto dal vescovo Tremolada per reimpostare il cammino vocazionale dopo la chiusura, di fatto, di quello che era il seminario per i più giovani; don Cavazzoni è il referente dell’associazione «Primerear» cui fanno riferimento le due comunità vocazionali «Circa le 4» (una in città, all’Oratorio del Beato Luigi Palazzolo; l’altra in Valle Camonica, in località Saletti a Piamborno).

Per vivere anche l’esperienza del pellegrinaggio tipicamente giubilare, continua don Mattia, «ci siamo messi in cammino dagli Artigianelli fino al Duomo, dove poi il vescovo Tremolada ha celebrato la messa». «La veste da chierichetti – ha detto il pastore della Chiesa bresciana – non sia soltanto un abito che indossate durante le celebrazioni; diventi invece una veste in senso lato che si indossa tutti i giorni: diventi uno stile di servizio nella vostra vita quotidiana». Durante la celebrazione non poteva mancare un momento di preghiera per papa Francesco, in questi giorni ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma.

Vicinanza

Il vescovo ha scritto una lettera a tutti i fedeli bresciani, invitandoli appunto a pregare per il Santo Padre e ricordando la vicinanza ricevuta da Bergoglio: «Mentre esprimiamo a lui il nostro affetto, mi è caro ricordare qui il motivo della mia particolare riconoscenza, per la vicinanza che egli mi ha dimostrato del momento della mia personale malattia».

Monsignor Tremolada ha aggiunto: «Invito ciascuno di voi ad accompagnarlo con la preghiera personale del rosario e invito le comunità a sostenerlo nei modi che riterranno più opportuni. Ci sentiamo uniti all’intera Chiesa che prega per il suo pastore».