La voglia di bello batte il meteo: 3.200 in città per i tesori del Fai
La coda più lunga, sin dall’apertura della prima delle due Giornate del Fai, si è vista in Loggia: un vero e proprio serpentone di bresciani in fila sotto il porticato in attesa del proprio turno per visitare il sottotetto del palazzo, l’interno della cupola che svetta come un simbolo sopra i tetti della città.
È uno dei sette luoghi di Brescia visitabili – anche domenica 23 dalle 10 alle 17.30 con ultimo ingresso alle 17 – per la trentennale iniziativa, questa è l’edizione numero trentatrè, con cui il Fondo per l’ambiente italiano (Fai) rende accessibili al grande pubblico gioielli architettonici e artistici di tutta Italia, con visite a contributo libero curate dai propri volontari.
I numeri
Per molti bresciani la curiosità verso il patrimonio ha avuto la meglio su freddo e pioggia: alla chiusura degli ingressi erano 3.160 i visitatori in città, mentre se si contano anche i siti della provincia gestiti direttamente dalla delegazione Fai di Brescia (a Pozzolengo, Ospitaletto, Borgosatollo e Villa Carcina) il numero dei visitatori sale a 4.600.
In totale sono 28 i luoghi aperti dal Fai nel Bresciano per questa 33sima edizione delle Giornate di primavera. Mentre in tutto lo Stivale i tesori visitabili sono invece 750, localizzati in 400 città.
Porte aperte
A Brescia, oltre alla Loggia, il Fai ha reso visitabili Palazzo Arici in corso Martiri della Libertà, l’ex convento cinquecentesco della Chiesa di San Clemente in via Trieste, il Teatro Mina Mezzadri in contrada Santa Chiara, il Teatro San Carlino in corso Matteotti e, fuori dal centro storico, il Teatro Borsoni in via Milano e il Museo internazionale del tappeto antico (Mita) in via Privata de Vitalis.

Molti, come detto in apertura, i bresciani attratti dall’interno della cupola della Loggia, realizzata nel 1914 e tornata finalmente visitabile dopo alcuni anni: tutti conoscono da fuori la copertura del palazzo cittadino, pochi però l’hanno vista dall’interno, con l’aspetto che ricorda la carena di una nave rovesciata e le travi di legno in bella vista.
Luoghi moderni
Oltre all’antico, le Giornate di primavera del Fai conducono anche alla scoperta del nuovo. Tra le «aperture consigliate» sul sito del Fai in Italia ci sono anche due luoghi bresciani, entrambi di recente costruzione: il Teatro Borsoni, inaugurato nel 2024, e il Centro culturale Mita, aperto dal 2023. Due luoghi moderni, forse per questo ancora da scoprire da parte anche degli stessi cittadini: «Sono venuto qui perché altri siti del centro ho già avuto modo di visitarli negli anni scorsi – ha infatti confermato un visitatore del Teatro Borsoni –. Qui invece non ero ancora stato, ma il luogo mi incuriosiva».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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