Come sono andate le Giornate d'Autunno del Fai, alla fine

Daniela Zorat, Giuliana Mossoni
A Brescia città insolito record per Case Calini e Goito nei due giorni di apertura. Folla per il Romanino a Pisogne. In tutto 15mila visitatori
Visitatori nel santuario di Cerveno - © www.giornaledibrescia.it
Visitatori nel santuario di Cerveno - © www.giornaledibrescia.it
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Bresciani sempre più appassionati di arte e di cultura, desiderosi di visitare palazzi o chiese solitamente chiusi e aperti eccezionalmente in occasione delle Giornate del Fai. A queste d’Autunno, ieri e sabato, complessivamente sono stati quasi 15mila i visitatori che hanno voluto conoscere e ammirare – accompagnati dai numerosi e preparati volontari – i cinque siti in città e la Formigola di Dello (6.500 persone), chiese e cappelle a Cerveno in Valcamonica (2.400) e a Pisogne, sulle tracce del Romanino (circa 6.000). In città hanno riscosso grande successo le Case Calini in via Borgondio, seguite, ancora una volta, dalla caserma Goito, nonostante fosse già stata aperta tre anni fa: le prime hanno richiamato oltre 1.700 bresciani, mentre 1.600 sono entrati alla Goito.

L'interno della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Brescia - Foto New Eden Group/Benini © www.giornaledibrescia.it
L'interno della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Brescia - Foto New Eden Group/Benini © www.giornaledibrescia.it

A sorpresa

«Ci saremmo aspettati che in molti visitassero una chicca come la cappella Santa Maria nella chiesa di San Giovanni, con i suoi splendidi affreschi – ha affermato la presidente della delegazione bresciana del Fai, Simona Caridi – e invece i più hanno preferito il sito militare. Nel pomeriggio di ieri c’è stato più fermento anche a Dello e poi in provincia».

Visite anche a Casa Calini - Foto New Eden Group/Benini © www.giornaledibrescia.it
Visite anche a Casa Calini - Foto New Eden Group/Benini © www.giornaledibrescia.it

Ad organizzare le Giornate del Fai d’Autunno in città è stato il Gruppo giovani, «il cui lavoro di questi mesi – ha continuato la presidente – si è concretizzato in un vero successo, gestito senza problemi nonostante le code fin dalla mattina presto», cui peraltro, i volontari del Fai sono abituati da sempre. Tra i beni aperti e visitati a Brescia c’erano anche Carme (ex chiesa dei Santi Filippo e Giacomo) e la chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano in via Cairoli.

In provincia

Un flusso continuo ieri, già prima dell’apertura dei beni alle 10 e fino a sera, con i volontari che hanno fatto lo «straordinario» per accontentare tutti i visitatori, arrivati a Cerveno e Pisogne da ogni dove. Anche l’edizione 2024 delle Giornate d’Autunno è stata un successo sia in Valcamonica, dove erano aperti quattro beni (il santuario della Via Crucis con le statue del Simoni, la parrocchiale di San Martino, l’oratorio di Santa Maria del Carmine e la passeggiata nel borgo) sia sul Sebino, dove si sono potuti ammirare la chiesa di Santa Maria della neve, Villa Damioli, Torre del vescovo, pieve di Santa Maria in Silvis, antica tipografia Soardi, Palazzo Fanzago e la Motonave La Capitanio 1926.

A dimostrare quanto appena affermato, ci sono i numeri: a Cerveno sono state effettuate quasi 2.400 visite, mentre a Pisogne circa seimila, per due giorni di stupore, arte e storia. Un successo che ripaga gli sforzi dei volontari, una sessantina in Valle, guidati da Alessandra Giorgi, e 80 del gruppo Sebino Franciacorta, capitanati da Luisa Lazzari.

Uno stupore che ieri è stato inaugurato, sul lago, dall’arrivo del sindaco di Predore Paolo Bertazzoli, dove si è svolto l’evento un anno fa, a Pisogne a bordo della Capitanio, per un ideale scambio di testimone col collega Federico Laini, a indicare l’unità di intenti tra le Amministrazioni sotto l’egida del Fai. A Cerveno, un piccolo paese di montagna, ha stupito invece la quantità di gente arrivata, in particolare per ammirare il santuario, chiuso per gran parte dell’anno.​​​​​​

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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