Giornata per le vittime del Covid, le campane di Brescia suonano a lutto alle 16.55
Sono passati quattro anni dalla pandemia che ha colpito in modo indelebile la provincia di Brescia. La Giornata nazionale per le vittime del Covid, che si celebra oggi, non segna l’inizio esatto della diffusione del virus che ha colpito in modo così pesante il nostro territorio, ma è legata a un’immagine che nessuno potrà dimenticare: quella dei camion con le bare dei morti che sfilano a Bergamo.
A Brescia oggi tutte le campane suoneranno a lutto alle 16.55 mentre in Loggia e in tutti gli edifici pubblici le bandiere saranno a mezz'asta. Alle 17 inizierà la commemorazione al cimitero Vantiniano davanti alla statua di Giuseppe Bergomi in ricordo delle vittime Covid inaugurata un anno fa al cimitero Vantiniano: saranno presenti la sindaca di Brescia Laura Castelletti, il vescovo Pierantonio Tremolada, il presidente dell’Ordine dei Medici Ottavio Di Stefano e la presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Stefania Pace. Le autorità deporranno una corona davanti alla statua e osserveranno un momento di raccoglimento. La cerimonia sarà accompagnata dall’esecuzione del brano St. Florian Choral e del Silenzio da parte del Corpo Bandistico di Urago Mella.
A Bergamo
Anche Bergamo ricorderà. A Nembro la commemorazione è iniziata sabato con un momento di preghiera al monte Cereto, dove sette lettori si sono alternati per elencare i nomi delle 188 vittime davanti alla croce piantata in loro memoria. In città oggi la commemorazione avverrà in due momenti: al mattino al cimitero con il commissario europeo Paolo Gentiloni e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli e tutti i sindaci della provincia, e al pomeriggio con la deposizione di una corona di fiori al bosco della Memoria, parco-monumento alle vittime realizzato vicino all'ospedale Giovanni XXIII.
Il 18 marzo del 2020 a Bergamo sfilavano i camion con le bare dei morti per Covid, immagini che fecero il giro di tutti i media del mondo. Erano giorni in cui anche a Brescia si contavano oltre 50 morti al giorno: gli ospedali erano stracolmi e le mascherine in farmacia introvabili.
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