Giorgio Varisco nuovo direttore dell’Istituto zooprofilattico

Dopo anni un bresciano alla guida della realtà di via Bianchi. La nomina della Giunta regionale
Giorgio Varisco
Giorgio Varisco
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Giorgio Varisco è il nuovo direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emila Romagna «Bruno Ubertini». Lo ha nominato mercoledì scorso la Giunta regionale. Dopo diciassette anni (l’ultimo era stato Ezio Lodetti che aveva finito il mandato nel 2007) un bresciano siede ai vertici dell’Izsler di via Bianchi. Il nuovo direttore sostituisce Piero Fazzi che ha cessato il servizio il 31 dicembre 2023 e Giuseppe Merialdi, direttore sanitario, che ha diretto pro-tempore l’Istituto zooprofilattico di via Bianchi.

La biografia

Giorgio Varisco, laureato in Medicina veterinaria a Parma, specialista in «tecnologie e igiene delle carni» e in «diritto e legislazione veterinaria», ha diretto fino al 2011 il reparto produzioni zootecniche ed è stato in seguito nominato direttore sanitario dell’Istituto e direttore generale pro-tempore fino al 2020 (ovvero, dopo le dimissioni di Stefano Cinotti avvenute nel 2019). Dal 2020 al 2023 Varisco si è occupato della direzione delle strutture complesse di Lodi e Milano e, in seguito, di Bergamo, Sondrio e Varese, nonché della direzione dipartimentale delle sedi territoriali dell’Istituto della Lombardia. Specialista europeo in sicurezza alimentare, ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionale e internazionali e svolto attività di docenza in corsi post-laurea nelle università di Milano, Napoli e Parma.

Gli obiettivi

«Il mandato dei prossimi quattro anni prevede, in armonia con le strategie delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna, obiettivi strutturali e di sviluppo - spiega Varisco, direttore pienamente operativo da giovedì scorso -. Grande attenzione verrà rivolta al consolidamento del quadro pluriennale degli investimenti con particolare riferimento alle strutture di nuova costruzione nelle sedi territoriali di Cremona e Reggio Emilia oltre che alla progettazione e realizzazione di laboratori e stalle ad alto contenimento biologico sia a Brescia sia in alcune strutture delle province delle due regioni. L’Istituto si caratterizza per l’elevata specializzazione scientifica e può contare su professionisti di elevato livello riconosciuti a livello nazionale ed internazionale in grado di sviluppare metodiche analitiche e di ricerca a supporto delle scelte strategiche e dei programmi di attività e di controllo previsti dalle normative per la tutela della salute animale e del patrimonio zootecnico oltre che delle filiere agrolimentari. Attività che dovranno essere supportate da attrezzature ed infrastrutture all’avanguardia e di elevato contenuto tecnologico».

La ricerca

Nel merito, Varisco spiega che «focus determinante sarà l’attività di ricerca a livello regionale e nazionale ma anche a livello internazionale nei settori della di sanità e benessere animale e di sicurezza alimentare con valorizzazione dell’approccio One-Health e coinvolgimento di tutti gli altri attori della Sanità Pubblica».

L’Istituto zooprofilattico controlla la filiera animale in due regioni ad alto tasso di allevamenti ed è primo, per numeri e progetti di ricerca, tra i dieci Istituti italiani.

Infine: «Le attività di prevenzione e di controllo delle malattie infettive e diffusive degli animali potrà e dovrà contare su un sempre maggior sviluppo delle competenze. Cruciale sarà il consolidamento e lo sviluppo dei sistemi informativi per le attività di controllo del benessere animale, della biosicurezza e dell’antibiotico-resistenza». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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