Giacomo Bozzoli è stato fermato a Soiano del Lago
Giacomo Bozzoli è stato fermato a Soiano del Lago. Il 39enne, latitante da oltre dieci giorni, è stato trovato nella sua abitazione.
Sul posto i carabinieri e il pm Alessio Bernardi, che oggi hanno condotto la perquisizione nella villa di via San Carlo, da cui Bozzoli si sarebbe allontanato insieme alla compagna Antonella Colossi e al figlio di 9 anni. Ancora da capire i suoi ultimi spostamenti, come sia arrivato sulle sponde del Garda dopo aver trascorso l’ultimo periodo all’estero, sicuramente in Spagna, all’Hard Rock di Marbella come mostrano le immagini dell’albergo, che collocano lì la famiglia il 30 giugno scorso.
L’uomo è probabilmente rientrato sul Garda dopo i numerosi appelli degli ultimi giorni. Secondo le prime informazioni, Bozzoli sarebbe rientrato oggi a casa – in cui gli investigatori hanno piazzato diverse cimici – cercando di nascondersi.
In serata, dopo essere stato portato prima al Comando provincia dei carabinieri di Brescia, è stato trasferito in carcere a Canton Mombello.
Secondo quanto riferito durante un conferenza stampa convocata in serata dal procuratore capo Francesco Prete, Giacomo Bozzoli era nascosto nel cassettone del letto, segno che non era intenzionato a costituirsi. In un borsello sono stati trovati 50mila euro. «Probabilmente – ha detto il procuratore – aveva necessità di riallacciare i rapporti con la famiglia».
La compagna Antonella è stata sentita dagli inquirenti due volte negli ultimi giorni, mentre ieri sera gli investigatori hanno ascoltato il figlio della coppia, che ha compiuto 9 anni solo pochi giorni fa.
La nota dei carabinieri
I carabinieri hanno notato dei movimenti in casa, sono entrati trovando Giacomo Bozzoli nascosto in camera da letto. Ai militari non ha detto nulla, non ha opposto resistenza all’arresto e non era armato. La Maserati Levante non è stata trovata e resta dunque un mistero come sia arrivato a Soiano. Il suo interrogatorio è in programma per le prossime ore.
Questo il comunicato stampa diramato dai carabinieri alle 18: «Alle ore 17,45 di oggi i Carabinieri del Comando provinciale di Brescia hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia a carico di BOZZOLI Giacomo a seguito di sentenza di condanna definitiva all'ergastolo emesse dalle corti d'assise di di Brescia di primo e secondo grado, per l’omicidio di Bozzoli Mario. Il ricercato è stato rintracciato nella propria villa di Soiano».
11 giorni di latitanza
La latitanza di Giacomo Bozzoli finisce dunque 11 giorni dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato definitivamente la condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli avvenuto all’interno dell'azienda di famiglia, a Marcheno, nell’ottobre del 2015.
L’auto del 39enne era stata immortalata nel Bresciano l'ultima volta all’alba del 23 giugno, ripresa dalle telecamere tra Soiano, Manerba e Desenzano. Poi, di lui, non si è saputo più nulla, fino al rientro in Italia il 5 luglio scorso della compagna Antonella Colossi e del figlio di 9 anni, che con lui erano partiti per quella che hanno descritto come una vacanza, non una fuga.
Agli inquirenti hanno raccontato di essere rimasti con il 39enne fino alla lettura della sentenza della Cassazione, poi, dolorosamente, si sono separati facendo ritorno in Italia.
Negli ultimi giorni le indagini si erano concentrate all’estero, guardando soprattutto all’arcipelago di Capo Verde, paese senza estradizione. Oggi la svolta, con l’arresto a Soiano del Lago.
I vicini di casa
Proprio domenica il cancello della villa di via san Carlo era rimasto leggermente aperto. «Una famiglia riservata» aveva detto solo pochi giorni fa l’ex sindaco del paese e vicino di casa dei Bozzoli, Paolo Festa: «Ricordo quel ragazzo da quando era un bambino, ho un peso sul cuore a ripensarci. Qui non ci si vede praticamente mai tra vicini, non so come abbia vissuto questi anni, cosa sia successo. So che ci chiediamo tutti come sia possibile che dopo due condanne fosse ancora libero, ma credo anche che tutta questa vicenda abbia contorni che restano inspiegabili».
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