Giacomo Bozzoli è ora ricercato in tutto il mondo
I carabinieri sono entrati per la prima volta nella villa di Giacomo Bozzoli a Soiano del Lago: ciò è stato reso possibile dal decreto di perquisizione emesso dalla procura. Hanno varcato la soglia della villa accompagnati da Alex, fratello del 39enne e proprietario dell’abitazione: sono rimasti all’interno per circa 40 minuti.
I mandati
La procura della Repubblica e la procura generale hanno inoltre nel pomeriggio spiccato mandati di arresto internazionali e chiesto che le ricerche di Giacomo Bozzoli non siano limitate al territorio nazionale e nemmeno a quello comunitario, ma estese anche oltre i confini Schengen.
La conferma arriva da fonti investigative ed è la riprova che, per gli inquirenti, il 39enne condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, imprenditore bresciano gettato nel forno della fonderia la sera dell’8 ottobre 2015, possa essere lontano dall’Italia e che possano non corrispondere a verità le voci secondo le quali si troverebbe, insieme alla compagna e al loro unico figlio, in «una località imprecisata della Francia».
Stando alle ultime ricostruzioni Giacomo Bozzoli negli ultimi sei mesi non ha mai affrontato viaggi in aereo.
Il padre
Adelio, padre sempre al fianco di Giacomo e fratello della vittima Mario, nega di sapere di piani di fuga. Adelio, che da teste in aula nel processo di primo grado usava in continuazione l’avverbio «sinceramente» come a voler convivere i giudici delle sue parole, a Repubblica che lo ha incontrato in mattinata fuori dall’azienda ha detto: «Se sapessi dov’è ora mio figlio andrei a dirgli che è il momento di pensare solo alla sua famiglia, al mio nipotino. Ognuno può immaginare cosa prova un padre che vede il proprio figlio innocente condannato all’ergastolo dopo nove anni di processi. La sua scomparsa è una sorpresa, oltre che un incubo, anche per me».
Adelio ha sempre creduto all’innocenza di Giacomo così come Antonella, la compagna del 39enne. Dipendente della galleria d’arte di famiglia sentita nel corso del processo di primo grado la donna rispondendo alla domanda del pm: «Signora, lei è convinta dell’innocenza di Giacomo?», rispose: «Assolutamente sì». Convinta fino a seguire Giacomo nella sua disperata fuga dal carcere a vita
Il compleanno del figlio
Ma la fuga di Bozzoli potrebbe essere però solo temporanea e legata ad un momento particolare: il compleanno del figlioletto proprio in questi giorni di inizio luglio. Poi, dopo questi ultimi momenti di libertà in famiglia, il 39enne potrebbe costituirsi in carcere. Forse a Verziano, penitenziario meno duro rispetto al più sovraffollato d’Italia Canton Mombello.
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