Gatta finita in una trappola dei bracconieri viene uccisa a sassate
Una fine atroce, assurda, evitabile e che fa ovviamente discutere nella condanna generale.
Una gatta, Stella, 10 anni in autunno, è finita in una trappola collocata dai bracconieri per catturare le volpi, ma anche i cinghiali. Ancora viva e quindi salvabile, è stata finita a colpi di pietra. Uccisa a cento metri da casa. E lì è stata rinvenuta da Luca Mascher, artigiano, che abita nell’entroterra gargnanese e che tramite i social, insieme al papà Fernando, ha voluto rendere pubblico quanto accaduto.
«Cattiveria, malvagità e inciviltà» sono stati i commenti comprese le richieste di maggior controlli da chi è preposto alla tutela del territorio e degli animali. Un episodio, e non sarebbe il primo, che ha fatto rumore a Gargnano.
Stella è rimasta imprigionata in un laccio in acciaio collocato in zona boschiva tra Sasso e Musaga, frazioni collinari raggiungibili in pochi minuti da Gargnano e meta di turisti ed escursionisti.
È lo stesso Luca che racconta e denuncia pubblicamente sui social. «Da anni ci imbattiamo sui sentieri in trappole per catturare cinghiali e volpi che più volte troviamo vivi o agonizzanti. Una cosa incivile e da reprimere».
E Luca prosegue: «Chi ha messo il laccio che ha catturato la mia gatta ha trovato l’animale ancora vivo e anziché liberarlo lo ha finito colpendolo alla testa. Uccidendolo... Per poi gettarlo in un cespuglio di rovi». Aggiungendo poi alcuni dettagli: «Ho un’idea su chi sia stato. Volutamente non ho diffuso la foto del mio povero gatto morto, ma solo del laccio usato per catturare animali». E conclude: «Invito la Polizia provinciale, che ho informato, ad intensificare i controlli in questa zona».
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