Garante dei detenuti: «A Canton Mombello non è cambiato nulla»

Nel carcere di Brescia dovrebbero starci 180 persone al massimo, ma in questo momento ce ne sono 367: se ne è parlato durante la commissione consiliare Servizi alla persona
Carcere, dopo un anno sovraffollamento ancora al 200%
AA

«Un anno dopo non è cambiato nulla». Parole amare, ma non rassegnate, quelle di Luisa Ravagnani. Un anno dopo, il grido di allarme della garante dei diritti dei detenuti di Brescia resta lo stesso. Così come i problemi: sovraffollamento, solitudine e difficili condizioni caratterizzano la vita nel carcere di Canton Mombello.

La struttura

In una vetusta struttura penitenziaria risalente al XIX secolo che potrebbe ospitare 180 persone al massimo oggi ce ne sono invece ben 367. Pressoché lo stesso numero record di un anno fa, che pone il carcere bresciano nella lista nera dei peggiori d’Italia.

Nonostante le difficoltà, l’attività della garante con la collaborazione della direzione del carcere e del Comune di Brescia ha consentito di poter organizzare incontri e attività di sensibilizzazione. Come quella che quest’estate ha poi portato alla lettera di sensibilizzazione indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Uno spettacolo sul carcere

E le difficoltà in cui sono costretti a vivere i detenuti di Brescia sono diventate pièce teatrale. «La terza branda», così si chiama la commovente rappresentazione che ha dato voce ai detenuti impegnati a tradurre emozioni, paure, dolori e speranze.

È stata proprio la rappresentazione ad aprire la commissione consiliare Servizi alla persona organizzata nel carcere «Nerio Fischione» di Canton Mombello.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.