CronacaBassa

Gambara e Fiesse, studenti «lasciati per strada dal pullman»

Giulia Bonardi
Modificata la fermata della linea «Arriva» per Asola, la protesta dei genitori: «I nostri figli lasciati in prossimità di una curva, senza protezioni: corrono rischi e accumulano ritardi»
Il punto in cui i ragazzi vengono lasciati per il cambio del pullman - © www.giornaledibrescia.it
Il punto in cui i ragazzi vengono lasciati per il cambio del pullman - © www.giornaledibrescia.it
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«I ragazzi sono in pericolo. Rivogliamo la linea diretta che porti i nostri figli ad Asola e non li abbandoni, come sta accadendo ora, a San Pietro, sul ciglio di una strada stretta, senza attraversamenti pedonali sicuri, senza protezioni e in prossimità di una curva. L’abbonamento annuale che abbiamo pagato era sulla linea diretta e non su questa “soluzione” che ci siamo ritrovati. Si aggiunga che i ragazzi ora stanno arrivando in ritardo a scuola e che al ritorno impiegano 40 minuti per fare 8-9 chilometri».

Sono le parole di alcuni genitori di Fiesse che segnalano «una situazione inammissibile», tant’è che alcuni stanno accompagnando personalmente i figli a scuola ad Asola (provincia di Mantova) con la conseguenza di arrivare in ritardo al lavoro (e nonostante la spesa fatta per l’abbonamento). Genitori che nei prossimi giorni vogliono chiamare sul posto i Vigili. La segnalazione è stata raccolta da Nicola Caletti, rappresentante sindacale di Cobas trasporti del gruppo Arriva, che ieri ha avuto un primo incontro informale con l’Agenzia del Tpl per domandarne l’intervento stante i disagi.

Modifica incomprensibile

Tutto ciò sarebbe dovuto a un recente cambiamento deciso da Arriva che incide sui ragazzi residenti nella zona di Gambara e Fiesse iscritti alle scuole medie e superiori di Asola. Gli studenti sarebbero una trentina, tra i quali una ventina delle medie, quindi ancor più piccoli. «Dal rientro delle vacanze di Natale hanno tolto il tratto di linea diretta che li portava ad Asola: adesso i ragazzi vengono lasciati alla frazione asolana di San Pietro, di fronte alla chiesa, e il pullman, anziché andare ad Asola come prima, va a Remedello – racconta un genitore –. I nostri figli devono quindi attraversare la strada in condizioni di pericolo e disagio e attendere, dall’altra parte, che il pullman, in arrivo da Remedello, li conduca ad Asola. Non ci sono le minime condizioni di sicurezza. Senza contare che stanno arrivando in ritardo a scuola, che sul pullman che li conduce poi ad Asola sono stipati e che per tornare a casa, a Fiesse, ci vogliono 40 minuti per pochi chilometri». Da quanto appreso, pare che sia stato potenziato il servizio diretto a Remedello, essendo in aumento gli utenti, ma tagliando la parte della corsa che consentiva agli altri utenti un arrivo diretto ad Asola.

Preoccupazione e rabbia

«I genitori sono preoccupati e adirati: si tratta di giovanissimi che devono attendere, pericolosamente, sul ciglio di questa strada – commenta Caletti –. Mi sono mobilitato e ho avuto un primo incontro informale con il Tpl a cui chiederò un incontro formale. Mi sembra che tutto sia connesso a una politica aziendale del gruppo Arriva che per ottimizzare il costo del servizio a suo vantaggio taglia il servizio agli utenti, sebbene siano ragazzini. Tale politica non riguarda solo questi territori: ci sono situazioni simili di disagio altrove».

«Visto che, a quanto pare, non si vogliono incrementare i mezzi o mettere un bus autotreno più capiente per Remedello, essendo ora due i pullman che vanno a Remedello basterebbe che uno di questi – quello che parte da Gambara attorno alle 7.20 – fosse anticipato di 5 minuti per accompagnare i ragazzi ad Asola (senza abbandonarli a San Pietro) e poi andare a Remedello; del resto, qualche anno fa, il pullman faceva così. Serve una soluzione». Anche il sindaco di Fiesse Sergio Cavallini si sta interessando per risolvere le criticità.

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