Furto nel convento delle suore, gara di solidarietà tra lettori

Consegnata al Giornale un’offerta anonima di 1.300 euro: il grazie sentito delle religiose
La consegna della donazione da parte del direttore del GdB, Nunzia Vallini - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
La consegna della donazione da parte del direttore del GdB, Nunzia Vallini - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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È stata una corsa alla solidarietà e ad esprimere vicinanza alle Ancelle della Carità quella che ha seguito il furto dei soldi raccolti per le missioni che le religiose hanno subito venerdì scorso. In molti hanno bussato alla casa di via Benacense 1 e hanno consegnato alla superiora, suor Angela, somme piccole e grandi.

Nella nostra redazione è giunto il sig. Federico, da sempre nostro lettore, e ha consegnato al direttore del giornale Nunzia Vallini una busta chiusa con un’offerta per le Ancelle. «Rubare alle suore che raccolgono fondi per le missioni è un oltraggio non solo alla morale, ma che indigna il comune sentire» ha detto. Da qui la sua offerta passata attraverso il Giornale di Brescia. Ieri la consegna a suor Angela: un dono che abbiamo constatato essere di ben 1.300 euro che hanno significato per le religiose la cifra di una stima e di una considerazione e che mostra quanto grande può essere il cuore dei bresciani.

Il grazie

«Da sabato sono stati in molti a passare e a portarci la loro offerta. Da un fatto cattivo come il furto è sbocciata una cosa magnifica come questi segni di vicinanza alle nostre missioni in Ecuador» è stato detto al nostro direttore. Così anche domenica sono passati in tanti: da Rudiano sono arrivati 700 euro della famiglia di un commerciante e altri 500 da un negoziante di via Moretto, in città.

È il seguito di una storia in cui ci si ritrova la fede, la speranza e la carità: la croce, l’ancora e soprattutto il cuore.

Un «Aiutiamoci a vivere» che ci ripaga della nostra certezza di essere comunità viva. Religiosa o laica ma comunità, attiva nella condivisione di valori e di vicinanza ai bisogni. Come accaduto nella lotta contro il Covid, nelle avversità dei terremoti o delle alluvioni, il grande cuore di Brescia e dei nostri lettori ha pulsato all’unisono: aiutiamoci insieme a fare del bene, sembra essere il leitmotive.

Perché il bene è una forza contagiosa, più dei virus e della cattiveria. Chi fa del bene induce altri a fare del bene e la prova di questi giorni ne è un esempio. In una catena senza fine. Un antidoto universale al vivere tribolato dei giorni nostri. Perché appunto la carità diventi speranza che alberghi in ogni cuore. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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