Furto in chiesa a Pralboino: rubate offerte, lampade e rame
Candelabri e lampade in ottone, acquasantiere, un paio di microfoni e la cassetta centrale per le offerte, oltre ai canali in rame. È questo il bottino del furto messo a segno da ignoti ai danni della chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella campagna di Pralboino, lungo la strada provinciale che, uscendo dal centro abitato, conduce verso Gambara. Ma se il danneggiamento materiale è notevole, ancora più grande è il dolore nel vedere un luogo sacro profanato.
I ladri si sono incuneati passando dalle porte retrostanti il tempio votivo, che sono state violate e divelte. E, una volta entrati, hanno razziato ogni tipo di oggetto di valore e messo a soqquadro la piccola sagrestia. Con ogni probabilità un furto mirato, di cui ora si stanno occupando i carabinieri della locale stazione, ai quali è stata sporta denuncia. A fare la triste scoperta il volontario che si prende cura della più antica chiesa del paese, consacrata sul finire del XV secolo e, fino alla soppressione napoleonica, animata dall’Ordine dei Minori dell’Osservanza di San Francesco.
Il gesto ha sdegnato l’intera comunità. «Ferisce - commentano amareggiati il parroco don Giancarlo Zavaglio e il neosindaco Riccardo Romagnoli - sapere che un luogo sacro è stato oltraggio in simil modo. Nei prossimi giorni ci incontreremo con la onlus "Amici chiesa Santa Maria degli Angeli" e vedremo il da farsi».
A prendersi cura del sacro tempio è da oltre vent’anni l’associazione, presieduta da Maria Teresa Vivaldini (anche sindaca di Pavone Mella), che, grazie al contributo di numerosi volontari, animano e tengono viva la chiesetta. In questi anni sono stati organizzati eventi per finanziare il decoro, sistemando il tetto e l’impianto di elettrificazione. E così sarà anche il 2 agosto, giorno di festa: le offerte serviranno a ripristinare quanto derubato. «Fatti simili generano profonda amarezza. A breve posizioneremo le telecamere su tutto il perimetro per videosorvegliare questo luogo così caro a tutta la Bassa», sottolinea la Vivaldini. Che lancia anche un appello: «Chiediamo ai parroci che lo desiderassero, di donarci candelabri e suppellettili».
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