Frode fiscale a Brescia: cinque denunce e 2,2 milioni sequestrati
Hanno venduto due volte in pochi mesi lo stesso complesso immobiliare a società intestate a prestanome e questo ha portato su di loro l’attenzione della Guardia di Finanza che, al termine dell’indagine, ha denunciato cinque persone e sequestrato beni per 2,2 milioni di euro.
La vicenda
Al centro della vicenda una società bresciana che aveva ricevuto «cartelle esattoriali per oltre 2,5 milioni di euro emesse a fronte del mancato pagamento di precedenti accertamenti fiscali», scrive la Finanza.
Più nel dettaglio, è emerso che «le cessioni sarebbero avvenute mediante contratti caratterizzati da forti elementi di anomalia (ad esempio il pagamento veniva concesso in forma rateale senza interesse e senza alcun anticipo) con la sola finalità di “allontanare” sempre di più i beni dal titolare effettivo per sottrarsi quindi all’attività di riscossione». Comportamenti che configurano il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Il provvedimento
L’obiettivo del legislatore è proprio tutelare il corretto andamento dell’attività di riscossione dei tributi. «Sulla base degli elementi raccolti in fase di indagine, il Pubblico Ministero ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, stante il concreto pericolo di ulteriori alienazioni dei beni già sottratti alla garanzia erariale. Il provvedimento è stato convalidato dal competente Giudice per le indagini preliminari ed eseguito mediante trascrizione nei registri immobiliari ponendo così un vincolo al potere di alienare e disporre giuridicamente, a qualsiasi titolo, degli immobili stessi», spiega la Guardia di Finanza.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.