Frana di Tavernola, iniziata la messa in sicurezza del Monte Saresano

Sono partiti due settimane fa i lavori di messa in sicurezza per risanare la frana del Monte Saresano, originata da una scossa sismica avvenuta a fine febbraio del 2021. Scossa che aveva fatto tremare gli abitanti e le istituzioni del lago d’Iseo anche a distanza di cinquanta chilometri.
Prima si è proceduto all’allestimento del cantiere, anche a cura di rocciatori che hanno posato le reti, poi si entrerà nel vivo dell’opera che durerà quindici mesi. Per mettere la parola fine alla situazione, che inizialmente si era rivelata in tutta la sua pericolosità ma che poi via via era scemata, però ci vorranno tre anni. «Questi sono i tempi della natura - ha sottolineato Paolo Galvanin, ingegnere della Alpina spa che si occupa del progetto -. Si è partiti da una pagina bianca su cui scrivere perché non c’erano dati né monitoraggi né esperienze simili e dopo l’evento parossistico sono state effettuate due campagne di indagini, sia nel primo progetto di fattibilità sia durante i primi interventi».
La misurazione
Il sondaggio di ottanta metri è quello che ha permesso di capire come intervenire per mettere in sicurezza i milioni di metri cubi che incombono su Tavernola e sul lago d’Iseo. Questi saranno suddivisi in tre tempi: partiranno dal piede, verranno poi realizzati drenaggi profondi per smobilitare il carico fino ad arrivare alla fascia di testa. «La misurazione profonda effettuata con inclinometri permette di capire se il corpo della frana è in miglioramento e i suoi movimenti secondari – ha continuato Massimo Sartorelli, della stessa società –. Comunque a oggi si muove di 3-4 millimetri al mese mentre quando c’era l’allerta l’unità di misura erano i decimetri».
«Oggi la frana del Monte Saresano è tra le più monitorate d’Europa – ha affermato Alessio Rinaldi, presidente di Autorità di Bacino, committente dei lavori che ha raccolto i fondi provenienti da Regione e Ministero, oltre16 milioni di cui 10 dedicati all’intervento di messa in sicurezza – e, anche se sono passati quattro anni, quello che andrà a essere realizzato è il miglior intervento possibile proprio perché vengono effettuati drenaggi profondi». Rinaldi e il sindaco di Tavernola, Roberto Martinelli, hanno ricordato come, da allora, tutti i sedici Comuni del lago d’Iseo abbiano attive e pronte le procedure di Protezione civile elaborate dopo l’allarme del 2021. Inoltre, Regione Lombardia ha permesso l’attivazione dell’allerta automatica tramite app.
Lo scorso mese di luglio sono state sperimentate le prove di teletramissione delle antenne proprio a Tavernola da parte dei gruppi di Protezione civile e l’effetto degli interventi dell’opera verrà monitorato durante tutti i lavori. Non da ultimo, la cementifera da allora non usa più esplosivo nella miniera Cà bianca, quella situata sotto la frana. La strada tra Vigolo e Parzanica però verrà riaperta quando saranno passati i tre anni stabiliti dal protocollo della sicurezza, i tempi della natura.
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