Dal Calini a Forbes: Angelo Ruggeri tra i comunicatori più influenti

Il giornalista e direttore marketing di Brescia è entrato nella classifica 2024 di Forbes Italia: «Ho sempre creduto nel potere della comunicazione»
Angelo Ruggeri
Angelo Ruggeri
AA

C’è anche un nome bresciano nella classifica dei 100 direttori marketing e della comunicazione 2024 stilata da Forbes Italia, presentata in anteprima durante un evento nei giorni scorsi.

Si tratta di Angelo Ruggeri, giornalista e comunicatore specializzato in sostenibilità e diversity, nato a Brescia nel 1989 e cresciuto a Castegnato. Venerdì 29 novembre alle 12 sarà ospite nel Magazine condotto da Maddalena Damini su Radiobresciasette (in onda dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13).

Chi è Angelo Ruggeri

Oggi Ruggeri è communication&diversity director di ACBC, oltre che giornalista di moda. In qualità di fashion editor ed editor-at-large ha scritto per D-La Repubblica, GQ Italia, MF Fashion, Esquire Italia e Rolling Stone Italia, oltre che per il Giornale di Brescia.

Per quanto riguarda la comunicazione, negli anni si è occupato delle strategie di diversi marchi di rilievo (come per esempio Kontatto) collaborando come consulente e art director per progetti speciali.

Soddisfazione

«Sono molto contento della notizia», ci racconta. «Ho sempre creduto nel potere della comunicazione, fin da quando frequentavo il liceo Calini. La comunicazione ha la capacità di cambiare le cose».

Oggi, come accennato, lavora per ACBC, azienda di consulenza e di produzione di calzature e abbigliamento responsabile: per loro si occupa di comunicazione, sostenibilità e diversity. Il riconoscimento, dice, è arrivato grazie al lavoro lì: «Il mio compito è aiutare le aziende di moda e lifestyle a essere davvero sostenibili. Oggi è un valore quanto mai importante, anche se è difficile: servono investimenti».

L’insegnamento

Contemporaneamente alla carriera in azienda, Ruggeri coltiva la passione per educazione: insegna comunicazione all’Istituto Marangoni di Milano, ma soprattutto sono 11 anni che è docente all’Its Machina Lonati di Brescia. «Da quando ho iniziato a insegnare lì le lezioni sono cambiate completamente. Dieci anni fa il digitale non era sviluppato come oggi e soprattutto non aveva la stessa reputazione». Dalla pandemia in poi, spiega, la comunicazione cartacea è stata pareggiata da quella digitale e oggi le due hanno suppergiù lo stesso peso, «anche se ci si sta sbilanciando a favore del digital. Lo vedo anche negli obiettivi dei brand: non chiedono più “voglio uscire sul cartaceo”, ma “voglio uscire sulla testata”, senza distinzione».

Anche gli studenti sono cambiati: «Sono più sensibili in fatto di sostenibilità e diversity. Bisogna quindi solo spiegare più in profondità ciò che già hanno dentro. Hanno più o meno vent’anni: molti temi li conoscono già, io alla loro età no. La nuova generazione è completamente diversa: insegnare è importante soprattutto per fargli affrontare bene un mondo del lavoro sempre in cambiamento e sempre più competitivo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@I bresciani siamo noi

Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.