CronacaBassa

Le Fontanelle, tutta la storia del popolare luogo di culto nel Bresciano

Dalle apparizioni della beata Maria Crocifissa di Rosa alla veggente Pierina Gilli fino alla svolta del Vaticano, che riconosce a tutti gli effetti il Santuario come luogo di culto: le visioni della Madonna, i «miracoli» e le polemiche della Chiesa
In preghiera al santuario delle Fontanelle - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
In preghiera al santuario delle Fontanelle - Foto New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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A tre chilometri da Montichiari c’è una piccola località che negli anni Sessanta è diventata famosa per le apparizioni mariane e adesso è a tutti gli effetti meta di pellegrinaggio per tantissimi fedeli, che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo. Le Fontanelle sono diventate un vero e proprio luogo di culto: la piccola Lourdes della provincia di Brescia.

Come tutto iniziò

La vicenda è legata al nome di Pierina Gilli, mistica e veggente che nacque il 3 agosto 1911 a Montichiari. Nel dicembre del 1944, mentre si trovava dalle Ancelle della Carità, fu colpita da meningite e quando la situazione sembrava disperata le sarebbe comparsa la beata Maria Crocifissa di Rosa, che le preannunciò la guarigione. La data dell’apparizione è simbolica, il 17 dicembre: ovvero la ricorrenza liturgica della beata.

Due anni dopo (nella notte tra il 23 e il 24 novembre 1946), durante un altro periodo di malattia, a Pierina ricomparve la beata bresciana e ne parlò così: «Allora io vidi una bellissima signora come trasparente vestita di viola con un velo bianco che le scendeva dalla testa ai piedi, teneva le braccia aperte e vedevo tre spade confitte nel petto in corrispondenza del cuore». 

Nel marzo del 1947, dopo un collasso cardiaco, Pierina avrebbe visto per la terza volta la beata Maria Crocifissa di Rosa. 

Il Santuario Rosa Mistica alle Fontanelle - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il Santuario Rosa Mistica alle Fontanelle - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Le apparizioni mariane

Nel 1947 iniziarono anche le presunte apparizioni della Madonna, che si presentò come Maria Rosa Mistica. Il 13 luglio di quell’anno la Vergine si sarebbe rivolta a Pierina dicendole: «Io sono la Madre di Gesù e la Madre di tutti voi». E in quel contesto la donna assistette anche a un episodio molto particolare: le tre spade caddero dal corpo della Madonna e al loro posto comparvero tre rose.

Nel dicembre del ‘47 ci fu l’episodio che più di tutti ha reso celebre Pierina nel Bresciano. La Madonna le disse che sarebbe apparsa nel duomo di Montichiari: la voce si sparse velocemente e la chiesa del paese della Bassa si popolo di moltissimi fedeli. «Accompagnata dai carabinieri Pierina Gilli è andata all’appuntamento con la Madonna nel Duomo di Montichiari. Migliaia di persone l’attorniavano, la chiesa era gremita, c’era gente arrampicata persino sugli altari. All’alba fari di autocarri e di macchine di ogni tipo avevano forato il nebbione della pianura portando pellegrini da Padova, da Belluno, da Bologna, da Bergamo. In chiesa, durante l’"apparizione", un bimbo che non aveva l’uso degli arti si è messo a camminare, una giovane donna che non parlava da nove anni ha attaccato discorso». Iniziava così un articolo pubblicato sul nostro quotidiano in prima pagina il 9 dicembre 1947

Sette anni fa abbiamo intervistato Ugo Seneci, che a 5 anni era quel bambino nel Duomo di Montichiari. «Vidi la luce e tornai a camminare», ci ha raccontato; era stato colpito dalla poliomielite quando aveva 13 mesi. Seneci ci spiegò che era «obbligato a credere perché protagonista di un fatto che non può essere spiegato, che la scienza non può spiegare».

La «Fonte della Grazia»

Le apparizioni continuarono per anni e il 17 aprile 1966, Domenica in Albis, la Vergine comparve a Pierina in località Fontanelle, presso l’antica fonte detta di San Giorgio, e avrebbe invitato tutti gli ammalati a recarsi sul luogo per chiedere misericordia e consolazione.

Il successivo 13 maggio 1966 la Madonna avrebbe chiesto che la sorgente venisse chiamata «Fonte di Grazia» e che venisse edificata una vasca adatta ad accogliere tutti i suoi figli, soprattutto quelli ammalati.

Proprio nel 1966 si inizio a pensare alla costruzione di una chiesa per raccogliere i fedeli.

Il Vescovo Pierantonio Tremolada alla cerimonia di proclamazione ufficiale del Santuario nel 2019 - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il Vescovo Pierantonio Tremolada alla cerimonia di proclamazione ufficiale del Santuario nel 2019 - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Dopo una terza apparizione, la quarta ed ultima alle Fontanelle si verificò il 6 agosto durante la festa della Trasfigurazione di Gesù. In quell'occasione la Madonna chiese l'Istituzione dell’«Unione Mondiale della Comunione Riparatrice», da tenersi il 13 ottobre e al tempo stesso rivelò a Pierina di avere scelto quel luogo a Montichiari «perché nei suoi figli, che lavorano la terra, c'è ancora umiltà come in una povera Betlemme».

I messaggi mariani proseguirono fino al 1983 e Pierina morì poi il 12 gennaio 1991 a Montichiari.

Un luogo di preghiera

«Le Fontanelle di Montichiari non diventeranno come Lourdes» titolava il 29 novembre 1984 il Giornale di Brescia, ma in realtà negli anni i pellegrini sono aumentati sempre più. Fino al 2001 il culto mariano nella zona delle Fontanelle si sviluppò in modo autonomo, successivamente i vescovi di Brescia iniziarono a riconoscere pubblicamente il culto in quei luoghi e lo disciplinarono con appositi Direttori, autorizzando la presenza alle Fontanelle di sacerdoti diocesani per le celebrazioni.

Il Santuario delle Fontanelle - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il Santuario delle Fontanelle - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia dal 2007 al 2017, fece ulteriori passi in avanti per rendere la località un vero luogo di culto e il 7 dicembre 2019 mons. Pierantonio Tremolada celebrò la nascita ufficiale del Santuario diocesano Maria Rosa Mistica-Madre della Chiesa. Un momento storico per la Chiesa bresciana, impensabile fino a qualche decennio prima, quando le Fontanelle quasi neppure si potevano nominare, relegate (su precise indicazioni della Chiesa bresciana attraverso i suoi vescovi) a folklore da non considerare.

Mons. Tremolada riprese l’idea - proposta già nel 1966 - di costruire una chiesa: ipotesi che per ora non si è però ancora concretizzata. Negli ultimi anni il santuario è stato poi al centro di controversie politiche, legate soprattutto al suo ampliamento: un tema regolato dal Piano di governo del territorio di Montichiari, che interessa la Provincia, Legambiente e tantissimi fedeli, oltre a tutto il territorio bresciano. 

Adesso dal Vaticano è arrivata una svolta attesa (ma non scontata) nella lunghissima e tormentata storia delle Fontanelle, e appunto della presunta veggente da cui tutto prese il via. «Il Dicastero per la Dottrina della Fede non ha trovato nei messaggi diffusi da Pierina Gilli elementi che contraddicono direttamente l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla fede e la morale», così scrive il Prefetto, il cardinale Victor Manuel Fernandez.

Le posizioni della Chiesa

Mons. Marco Alba (già cancelliere diocesano e oggi rettore del Santuario delle Fontanelle) ha sempre sottolineato con forza: «Pierina ha subìto un processo sommario e lacunoso», la presunta veggente era infatti «una donna umile, equilibrata e sana di mente», precisando poi che tutti i successivi interventi restrittivi dell’autorità ecclesiastica (i vescovi Tredici, Morstabilini e Foresti) «si fondano sempre sull’esito negativo, costantemente considerato come assodato e sicuro, delle conclusioni di questa prima ed unica Commissione di indagine nominata nel 1947».

Quella Commissione aveva definito Pierina come una donna «dalla personalità isterica, con mentalità psicogena, intossicata da sostanze stupefacenti in modo cronico, in preda a stati allucinatori, tendente alla menzogna e alla mistificazione, al fine di coltivare meri interessi di natura commerciale». Su questo si basava il pregiudizio nei confronti della veggente di mons. Vigilio Mario Olmi, già vescovo ausiliare, che è stato per decenni tra i più convinti oppositori di Pierina Gilli e delle Fontanelle. 

Il vescovo Pierantonio Tremolada e mons. Marco Alba, rettore del Santuario delle Fontanelle, alla conferenza che riconosce la devozione a Pierina - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il vescovo Pierantonio Tremolada e mons. Marco Alba, rettore del Santuario delle Fontanelle, alla conferenza che riconosce la devozione a Pierina - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Contro il culto alle Fontanelle si era espresso anche l’allora cardinale Joseph Ratzinger, a quel tempo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (l’ex Santo Uffizio).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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