Fondi per la metro di Brescia: tutte le tappe, dal 2013 a oggi

Nel 2021 la Loggia stipulò una convenzione decennale con il ministero che fissava a 10 milioni i contributi annuali per gestire l’infrastruttura. Ora, però, spunta l’ipotesi taglio
La metropolitana di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La metropolitana di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Il governo vuole tagliare a Brescia un milione all’anno per la gestione della metropolitana». A lanciare l'allarme in una nota è la sindaca Laura Castelletti, che fa riferimento a «un'ipotesi contenuta in una tabella della manovra».

Il rischio concreto è che i trasferimenti statali alla Loggia per la gestione dell'infrastruttura scendano a 9 milioni di euro, uno in meno rispetto ai 10 erogati fino a quest’anno.

La polemica con la Regione

L'opera, inaugurata nel 2013, ricevette fino al 2020 contributi una-tantum dalla Regione, senza mai rientrare nel riparto del fondo nazionale trasporti. Una situazione che si trascinò per sette anni, innescando cicliche polemiche. La soluzione, che rese poi strutturali i contributi statali per la metropolitana, arrivò tre anni fa.

La metropolitana è stata inaugurata nel marzo del 2013
La metropolitana è stata inaugurata nel marzo del 2013

L'emendamento

A risolvere l'impasse, nel 2020, fu un emendamento bipartisan alla Legge di bilancio dello Stato, presentato da Simona Bordonali e diventato l’articolo 1, comma 660: «Per consentire la gestione della metropolitana di Brescia è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021». Proprio in quell'anno venne firmata una convenzione tra la Loggia e il ministero delle Infrastrutture per «disciplinare l’erogazione del contributo», che prevedeva con l’articolo 6 un impegno delle parti «dal 2022 a regolare in modo continuativo per almeno 10 anni i rapporti per l’utilizzo delle risorse stanziate».

L'operazione fu provvidenziale: all'epoca si ventilava la possibilità che la Loggia tagliasse lo storico finanziamento all'Agenzia del Tpl, nelle cui casse sarebbero venuti a mancare in totale 7,5 milioni di euro. Ottenuto quel contributo, il Comune di Brescia fu di fatto in grado di mettere al sicuro trasporti e piano scuola.

L'ipotesi del taglio

Il finanziamento, si diceva, è stato erogato fino a quest'anno. Lo sarà anche nel 2025, ma potenzialmente in forma ridotta. Se la tabella dovesse essere approvata, il contributo verrebbe decurtato di un milione per il prossimo triennio. Un cambio di rotta significativo rispetto alla convenzione stipulata con il ministero nel 2021, che in virtù degli accordi siglati all'epoca avrebbe dovuto avere durata decennale.

Un'ipotesi bollata come «irrispettosa» nei confronti dei territori dalla sindaca Castelletti. Che non nasconde il proprio stupore per la selettività del possibile taglio, figlio «di una precisa scelta del Governo, che toglie a Brescia (il 10%), a Milano, mentre mantiene integralmente gli stanziamenti, ad esempio, per Torino e Napoli». La posizione della Loggia è dunque netta: «La Tabella va modificata, riportando allo stanziamento originario, voluto dal Parlamento con la legge di bilancio 2021».

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