Firmato a Brescia l’accordo per agevolare l'accesso agli asili nido
Secondo gli ultimi dati, a Brescia e provincia solo due bambini su dieci riescono a trovare posto in un asilo nido, una situazione che rende difficile a tanti genitori conciliare lavoro e cura dei figli. È in questo contesto che si inserisce l’accordo per favorire l’accesso ai servizi di asili per l’infanzia firmato stamattina in Camera di Commercio dal suo presidente Roberto Saccone e dai rappresentanti di Comune e Provincia di Brescia, Associazione dei Comuni bresciani e Federazione italiana scuole materne di Brescia.
Gli obiettivi
Un protocollo d’intesa con cui i firmatari si impegnano a «creare una rete che dia impulso alla progettazione e all’avvio di progetti di conciliazione vita-lavoro» e a favorire azioni per «l’accesso ai servizi per l’infanzia dei figli dei lavoratori dipendenti e dei titolari delle imprese del territorio in cui i genitori svolgono la propria attività lavorativa».
Il presidente della Camera di Commercio di Brescia, ente promotore dell'accordo, ne ha riassunto così gli obiettivi: «Favorire il dialogo tra imprese e Comuni per ottimizzare servizi e infrastrutture per l’infanzia, dare un concreto supporto ai giovani genitori per semplificare loro la vita e permettergli di fruire di questo servizio con minori costi, stimolare le imprese a riflettere sul rapporto con i propri dipendenti, creare una proficua collaborazione tra pubblico e privato».
Risorse
Alla creazione di nuovi asili è dedicata parte delle risorse del Pnrr, che però, secondo la presidente dell’Associazione Comuni bresciani Cristina Tebaldi, potrebbe non bastare: «Alcuni asili sono già stati realizzati, altri sono in via di realizzazione, ma probabilmente non saranno sufficienti – ha detto –. Il rapporto pubblico-privato è quindi fondamentale: non c’è poi solo la realizzazione degli asili, ma anche la loro gestione successiva».
Per Massimo Pesenti, presidente della Fism di Brescia, associazione di categoria delle scuole d’infanzia partitarie che nella nostra provincia conta 240 scuole associate, più che costruire nuovi edifici occorrerebbe «ampliare i servizi».
Considerazioni
Fatta l’intesa, restano da promuovere le iniziative. Per l’assessora alle Politiche educative e alle Pari opportunità del Comune di Brescia Anna Frattini, prima dei progetti è necessaria un’analisi del contesto: «Come Comune dovremmo per prima cosa mappare le aziende per capire come indirizzare la risposta ai bisogni di aree più densamente caratterizzate da lavoratori giovani con figli».
A livello di imprese, per il presidente di Camera di Commercio Saccone una soluzione potrebbero essere servizi di asilo offerti da distretti di aziende: «Solo le imprese più grandi avranno la possibilità di risolvere questo tema con asili interni – ha spiegato –, ma il nostro territorio è fatto soprattutto di piccole realtà».
Dal presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini e dall’assessora regionale a Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi un plauso all’iniziativa: «Il protocollo risolve un problema di interesse nazionale che tocca anche molte famiglie bresciane».
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