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Finchimica di Manerbio: stop alla produzione del fungicida

Alessandra Portesani
La Provincia firma il blocco e scrive: «Il gestore metta in sicurezza l’impianto»
Finchimica di Manerbio - © www.giornaledibrescia.it
Finchimica di Manerbio - © www.giornaledibrescia.it
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La Provincia sospende l’autorizzazione concessa a Finchimica nel 2023 dell’attività dell’impianto denominato AM29 (produzione di Spiroxamina). «Si sospendono - si legge nel documento dell’ente - le attività autorizzate del nuovo impianto di produzione AM29 di Manerbio a far data dal 29 marzo 2024, stabilendo che codesto gestore proceda, qualora non vi abbia già provveduto, alla messa in sicurezza dell’impianto entro i tempi tecnici strettamente necessari, dando dimostrazione (attraverso adeguata documentazione, anche fotografica) dell’assenza di sorgenti attive, al fine di interrompere la diffusione delle nuove sostanze dell’impianto AM29, ed all’individuazione delle cause all’origine di quanto accertato».

La decisione

Una decisione presa, a quanto si legge, a seguito dei risultati delle analisi condotti da Arpa che hanno evidenziato la presenza di sostanze riconducibili alla produzione del nuovo fungicida e rilevati nella falda esterna all’azienda manerbiese. «Il piezometro esterno posto a 500 metri dal perimetro dell’installazione AIA, denominato Pz40 dagli esiti della campagna di indagine del gennaio 2024 svolta dal Gestore in contraddittorio con Arpa, mostra segni di contaminazione legati ad un intermedio della nuova sostanza AM291 (Spirochetal – classe di pericolo associate H315, H411), ma anche di Benzotrifluoruri (BTF); questi ultimi sono reagenti utilizzati nel processo produttivo di Finchimica. Inoltre lo scarico S1 a valle dell’impianto di depurazione dello stabilimento mostra concentrazioni misurabili della nuova sostanza».

E se la situazione continua a preoccupare, il provvedimento della provincia apre però un nuovo capitolo. «La sospensione della produzione dell'AM29 è il palese risultato di quanto è stato importante che il gruppo di cittadinanza attiva abbia lavorato per la verità - questo l’intervento di Dario Selleri per il gruppo Conosere & Partecipare -. La Provincia con questa sospensione dimostra che le richieste da noi avanzate erano fondate e coerenti». Il provvedimento della Provincia però non soddisfa Legambiente: «La sospensione è inaccettabile, l’impianto deve essere chiuso per sempre – dice il Presidente di Legambiente Valle dell’Oglio Franco Ferrandi -. Stiamo aspettando notizie dalla Procura». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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