CronacaBassa

Festa Liberazione, chieste le dimissioni del sindaco di Maclodio

La proposta arriva dalla lista Civica per il tuo Comune: «Inaccettabili e vergognose le posizioni del primo cittadino Zanetti sul 25 Aprile. Bisogna ripristinare la buona reputazione delle istituzioni comunali»
Il municipio di Maclodio - © www.giornaledibrescia.it
Il municipio di Maclodio - © www.giornaledibrescia.it
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Un nuovo capitolo si aggiunge all’intricata vicenda che vede protagonisti Maclodio, il suo sindaco Simone Zanetti e la Festa della Liberazione del 25 Aprile. Ed è proprio il primo cittadino del Comune bassaiolo ad essere nuovamente al centro della bufera.

La lista «Civica per il tuo Comune», che siede in minoranza in Consiglio comunale, «a seguito delle svariate prese di posizione da parte del sindaco, ritenute da tutti inaccettabili e vergognose – scrive –, al fine di ripristinare la buona reputazione delle istituzioni di Maclodio, la legalità e la serenità dei cittadini, chiede le sue immediate dimissioni».

Il caso

Dal 2019, anno in cui Simone Zanetti ha assunto la carica di sindaco, l'anniversario del 25 Aprile non viene infatti commemorato. Per lui, la festa della Liberazione «può essere divisiva, si celebra il 25 Aprile perché coincide con il momento in cui si dichiarò l’insurrezione dei partigiani nel Nord-Italia e fa riferimento al periodo storico della guerra civile – le sue parole –. Oggi può rappresentare una spaccatura sia nazionale sia nelle singole comunità».

Ma il giorno della Liberazione a Maclodio si scenderà comunque in piazza Zirotti. Inizialmente il primo cittadino aveva negato la possibilità al capogruppo di opposizione di «Maclodio Movimento», Luca Crotti, di parlare durante la cerimonia, e nella risposta aveva parlato anche di una commemorazione dedicata ai caduti di tutte le guerre che si sarebbe tenuta il 27 aprile.

Le reazioni

Immediata le reazioni della minoranza, con Zanetti che però ha corretto il tiro parlando di un refuso: «semplicemente indicata una data errata nella replica al consigliere», L’opposizione però ha deciso di alzare la posta. E ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Profonda doglianza e grande dispiacere», perché «tale mancata celebrazione istituzionale finisce col privare i cittadini di un’importante ricorrenza della nostra Storia, oltre che non rispettare una legge della Repubblica»: questo un estratto della missiva, un modo per «esprimere pubblicamente l’adesione ai valori democratici e repubblicani, che sono le fondamenta dell’Italia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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