Ferragosto, stop ai falò in spiaggia e guerra a bivacchi e alcolici
Per gli amanti della tradizione difficile in questo Ferragosto non trasgredire le regole o non incorrere in multe: divieto di accesso alle spiagge nelle ore notturne, stop al consumo di alcolici all'aperto, proibiti bivacchi e ancor di più i falò ed il campeggio libero sugli arenili. In alcuni casi non si potrà fare nemmeno il bagno di mezzanotte o i fuochi d'artificio. Sono le ordinanze firmate dai sindaci dei comuni costieri italiani per salvaguardare l'ambiente, evitare incidenti, danni, tappeti di rifiuti, in particolare bottiglie e cicche, tutelare le bellezze naturali, prese d'assalto la notte tra il 14 e il 15 agosto da orde di villeggianti.
Vita dura, dunque, per gli amanti dei falò sulla spiaggia, occasione annuale per poter condividere con amici e parenti una nottata, con tanto cibo, chitarre, canti ed un alto tasso alcolico.
Ordinanze più o meno bizzarre
E non mancano le ordinanze più bizzarre: in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura o Sant'Antioco ad esempio, tra i tanti divieti c'è anche quello di utilizzare pietre o sassi prese in spiaggia per ancorare gli ombrelloni. Troppi, secondo i sindaci, i traumi ai piedi dei bagnanti inciampati su pietre lasciate sulla spiaggia e che costituiscono un intralcio alla pulizia degli arenili. Le multe vanno da 25 a 500 euro. A Olbia sono vietati campeggi, accensione di fuochi e bivacchi, oltre ad esserci restrizioni per la musica: i locali potranno diffonderla dal vivo o riprodurla fino alle 5. A Carloforte sull'isola di San Pietro multe da 100 a 1.000 euro per chi si diverte a festeggiare con petardi, mortaretti e artifici di vario genere.
Dalla Sardegna alla Puglia il mood non cambia. A Gallipoli, la capitale pugliese del divertimento estivo, le ordinanze regolamentano le emissioni acustiche dei locali e vietano di circolare a torso nudo o in costume da bagno nel centro storico (esclusa l'area della spiaggia della Purità), con i trasgressori che rischiano una multa da 25 a 150 euro. Una terza ordinanza, anti-bivacco, era stata anticipata in primavera.
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