Femminicidio di Giada Zanola, sequestrati router e auto della 33enne
Nuova settimana di indagini e accertamenti della Squadra Mobile di Padova sull’omicidio di Giada Zanola, la donna di 33 anni di origini bresciane, madre di un bimbo di tre anni, morta il 30 maggio scorso travolta dai camion sulla A4 dopo essere stata gettata dal cavalcavia.
Per il delitto, dal giorno successivo, è in carcere il compagno della donna Andrea Favero, padre del bambino.
Nei giorni scorsi la Polizia è tornata nella villetta della famiglia a Vigonza e ha sequestrato gli apparecchi che gestiscono le connessioni internet e che tengono traccia delle ricerche effettuate e dei messaggi transitati nella rete domestica. L’obiettivo resta quello di capire se l’omicidio sia stato frutto di un gesto improvviso al culmine dell'ennesima lite o se, come ritiene chi indaga, sia stato premeditato. Analisi approfondite saranno eseguite anche sull’auto di Giada Zanola, quella ripresa dalla telecamere sul cavalcavia quella notte, e che è stata sequestrata.
Nei giorni scorsi l’autopsia aveva chiarito che la giovane donna era viva quando è stata travolta dai camion in transito e servirà ancora tempo per capire se potesse essere stata stordita o drogata. Un’ipotesi che la stessa vittima aveva ventilato in un messaggio ad una amica pochi giorni prima della sua morte.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.