Fatti, visi, parole, immagini della Strage di piazza Loggia nel documentario firmato dal Dams

Lungometraggio di 75’ realizzato dagli studenti della Cattolica. Dodici interviste a protagonisti
Gli autori del lungometraggio © www.giornaledibrescia.it
Gli autori del lungometraggio © www.giornaledibrescia.it
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C’è una festa all’aperto, con grandi tavolate e balli. Le immagini a colori scorrono sfocate, denunciano il mezzo secolo di vita. Pochi secondi e la scena scompare, cancellata dal boato che alle 10.12 del 28 maggio 1974 fece strage in piazza Loggia.

Partono i filmati sul funerale. Le bare sotto il portico della Loggia, i cortei, il segretario del Pci, Enrico Berlinguer, che consola Manlio Milani. Seguono alcuni brani delle interviste ai testimoni: chi c’era quel mattino, chi ha raccontato, chi ha cercato giustizia, chi ha studiato gli anni della notte della Repubblica. Il tutto in un trailer di qualche minuto presentato ieri in Cattolica, un breve assaggio del documentario «1974. La Strage di Brescia» realizzato dagli studenti del II e III anno del Dams (Discipline delle arti, dei media e dello spettacolo), facoltà di Lettere e filosofia. Un lungometraggio di 75 minuti, prodotto da Mario Congiusti di Another Coffe Vision, che somma impegno civile, competenze di ripresa e regia acquisite dagli studenti, ricerca storica. I giovani hanno scandagliato gli archivi, raccolto testimonianze, ricostruito i giorni della Strage nel contesto di quegli anni. Non solo il 28 Maggio, ma anche il prima e il dopo. Il risultato, dice il prof. Massimo Locatelli, coordinatore del Dams, «è un racconto per la comunità fatto in maniera professionale». Purtroppo non potrà essere mostrato al pubblico prima dell’estate (probabilmente in settembre), perché (proprio per la sua qualità) si prevede la partecipazione a festival e/o concorsi dedicati al cinema.

La storia

Il progetto è nato da un’idea degli studenti per rendere concreto il valore della memoria. La regia è degli studenti Carlo Porteri e Marina Di Maggio (assistente). Il miracolo economico, le pulsioni del ’68 e l’Autunno caldo sindacale, la strategia della tensione, la strage di piazza Fontana, il fallito golpe Borghese: nel documentario si arriva al 28 Maggio attraverso una narrazione che inquadra fatti, dinamiche politiche, sociali, economiche. I testimoni raccontano il giorno della Strage. Viene analizzata la reazione di giornali, radio e tv; si ripercorre la vicenda giudiziaria. Il capitolo finale è dedicato all’eredità valoriale e culturale.

Personalità

Manlio Milano consolato da Enrico Berlinguer © www.giornaledibrescia.it
Manlio Milano consolato da Enrico Berlinguer © www.giornaledibrescia.it

Dodici le personalità intervistate. Manlio Milani (presidente della Casa della Memoria, nella strage perse la moglie Livia Bottardi), l’on. Alfredo Bazoli (figlio di un’altra vittima, Giulietta Banzi), il regista Silvano Agosti, lo storico Paolo Corsini, la sindaca Laura Castelletti, l’assessore Marco Fenaroli (quella mattina era in piazza), Mario Capponi (ex sindacalista Cgil Scuola), Diletta Colosio (segretaria della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, altra testimone), Mario Labolani, il prof. Vittorio Emanuele Parsi (docente di relazioni internazionali alla Cattolica), Nunzia Vallini (direttore del Giornale di Brescia), l’avv. Piergiorgio Vittorini (legale della famiglia Bazoli nei processi per la Strage).

«Abbiamo voluto sentire tante voci differenti - commenta Marina Di Maggio - per comporre un puzzle di testimonianze umane, ma anche politiche». L’obiettivo del documentario è ribadire l’attualità dei valori difesi dalla comunità bresciana in quegli anni. La libertà, la democrazia, il confronto civile. «Negli studenti - sottolinea Milani - ho trovato una straordinaria passione civile e culturale, oltreché una competenza professionale». Piergiorgio Vittorini conferma: «Ho colto in questi giovani il bisogno di guardare avanti, forti del valore della parola e del dialogo». È un lavoro che «ripercorre a 50 anni di distanza - parole di Marco Fenaroli - la grande risposta unitaria di Brescia dopo la Strage».

Il documentario è firmato anche da Fabio Piozzi (docente del corso di laurea Dams e produttore esecutivo), Ares Padellini (assistente di produzione), Carlo Porteri, Lorenzo Tonni e Marco Danesi (sceneggiatura), Martina Forcella (segretaria di edizione e trucco), Federico Fogliata e Lorenzo Cantoni (fotografia), Fabrizio Casalini e Lorenzo Frison (operatori camera), Lorenzo Tonni (capo elettricista), Marco Coffano (montaggio), Fabrizio Casalini (colorist).

Le musiche sono opera del quartetto d’arte del conservatorio (Davide Armanti, Francesco Rovetta, Alessio Boschi e Michele Zipponi).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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