Farmaci dopanti con ricette rubate: cinque colpevoli
![L'ingresso del tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/19wkayd7nq1j1vral3s/0/l-ingresso-del-tribunale-di-brescia.webp?f=16%3A9&w=826)
Hanno agito come un gruppo unito, con il medesimo fine e una stabile organizzazione per raggiungerlo. Lo ha stabilito il tribunale di Brescia che ieri ha condannato cinque persone a pene tra i 5 mesi e i 6 anni e 8 mesi per essersi procurate in modo illegale e poi aver venduto ad alcuni bodybuilder farmaci dopanti e anabolizzanti per un valore di oltre 450mila euro un tre anni.
Ieri davanti alla Prima Sezione Penale si è chiuso il processo di primo grado a carico di una coppia di fidanzati di Calvagese della Riviera che, tra il 2014 e il 2017, si erano procurati timbri e ricettari in diversi ospedali della Lombardia e poi avevano compilato false prescrizioni per ritirare gratuitamente le confezioni in farmacia e immetterle, dietro compenso, nel circuito clandestino degli anabolizzanti smerciati a chi frequenta le palestre.
Insieme a loro sono finiti a processo, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla ricettazione e alla somministrazione di sostanze dopanti, altre sette persone che erano state accusate di aver avuto un ruolo nello smercio dei farmaci e nelle gestione dei guadagni che ne erano derivati.
Nella sentenza letta ieri pomeriggio dal giudice Mauro Liberti è stato confermato il reato associativo. I fidanzati di Calvagese, Massimiliano Tocco e Katiusha Ghirardi sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 8 mesi di reclusione, oltre 3mila euro di multa e 3 anni e 6 mesi oltre a 1.200 euro di multa oltre al sequestro per equivalente di beni per oltre 451mila euro. Condanna a un anno e quattro mesi per Donato Tocco, padre di Massimiliano, a 2 anni per Milda Verseckaite e a 5 mesi per Domenico Lombardo.
Assolto Gianluca Zambrella mentre è intervenuta la prescrizione per Vincenzo Catapano e El Hadi Bouazza.
Quando era stato sentito Tocco aveva ammesso di aver rubato timbri e ricettari ma inizialmente di averli utilizzato solo per procurare a se stesso i farmaci per la cardiopatia di cui soffriva e che solo in un secondo momento aveva iniziato a venderli.
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