Scuola antidoto dell’illegalità: Eugenia Carfora premiata a Brescia

«Salvarne anche solo uno? No, io li voglio salvare tutti». Le parole sono quelle di Eugenia Carfora, dirigente scolastica che combatte contro la dispersione scolastica a Caivano. Il comune, noto alle cronache per il suo quartiere Parco Verde, diventato negli anni la casa dei clan e luogo di spaccio di droga, da 18 anni ha incontrato la caparbietà di Carfora che per «la sua personale battaglia e per aver trasmesso la certezza che la scuola è l’unica strada per la salvezza dall’illegalità», come si legge nella motivazione, ha ricevuto il Premio Coraggio «Gianna Spada» 2025 al Salone Vanvitelliano. A conferirglielo è stata l’Ande di Brescia.

Lotta quotidiana

«È eccezionale, una persona che non si spaventa di fronte alle difficoltà – ha detto la presidente di Ande Brescia, Fausta Luscia –. Non si è mai fermata, ha a cuore i ragazzi. In questi anni ha raggiunto risultati incredibili in un luogo davvero difficile». La dirigente, che è arrivata nel comune quando aveva una dispersione scolastica del 41 per cento, andava casa per casa a recuperare i ragazzi mettendosi contro i clan che ogni giorno la minacciavano: «Questo premio è per chi non ha voce – dice Carfora – quindi più che sentirlo mio lo dedico a tutti i ragazzi che mi hanno consentito di parlare di loro. La forza del premio è contaminare la bellezza e la voglia di cambiare. È difficile tutti i giorni, non ti devi mai accontentare».

Il modello

Chiosa finale sull’ipotesi esportazione del modello Caivano lanciata in questi giorni dalla premier Giorgia Meloni: «Ci lamentiamo sempre che non si fa niente – risponde la dirigente campana –, io dico che tutto quello che si fa è importante. Questo modello o le attività che si fanno, però, devono avere qualcuno che si prende cura “del fare”, altrimenti gli sforzi centrali possono essere sprecati».