Esami per la patente truccati: un arresto anche a Brescia
C’è anche un pakistano residente a Brescia nella banda che, dietro compenso, forniva un vero e proprio kit per imbrogliare all'esame per la patente: questa la scoperta che, da Torino, ha fatto la Polizia stradale nel corso di un'indagine sfociata oggi nell'arresto di tre persone; per una quarta sono in corso le ricerche.
Ai candidati, il gruppo consegnava microcamere, auricolari, router wi-fi, trasmettitori gsm e telefoni cellulari da nascondere in camicie, felpe e giacche modificate con appositi forellini. Al momento del test era così possibile inquadrare i monitor dei computer e ricevere le risposte da un «suggeritore». Il costo dell'equipaggiamento era di 3.500 euro. Gli inquirenti hanno ricostruito 22 episodi.
L'assistenza è stata fornita a una quarantina di persone che hanno sostenuto l'esame alla motorizzazioni civili in Piemonte e che ora sono state indagate a piede libero. Il gruppo era composto da due fratelli di origine egiziana, un italiano che si dedicava alla ricerca di candidati interessati e un pakistano residente a Brescia e aveva il ruolo di suggeritore.
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