Dedicata a Emilio Baiguera la prima pietra d’inciampo della Bassa

Grazie alla passione, all’impegno e all’incessante lavoro di ricerca dello storico locale Andrea Andrico, la Bassa bresciana avrà la sua prima pietra d’inciampo che sarà posata a Borgo San Giacomo in memoria del soldato Emilio Baiguera, deceduto in un campo di prigionia nazista in Germania.
Le pietre d’inciampo, «stolpersteine» in tedesco dato che sono nate da un progetto dell’artista berlinese Gunter Demnig, dal 1995 vengono collocate nel tessuto urbano delle città europee per commemorare le vittime della deportazione nei campi di concentramento e sterminio nazisti. A Brescia e provincia sono state deposte 56 pietre in tredici Comuni. In Italia 2.150 e circa 7.500 in tutta Europa.
La posa
La cerimonia solenne è fissata per stamattina alle 9.45 in via Petrobelli, al civico 8, dove si trova ancora la casa in cui visse Baiguera; la posa rientra nelle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dalla Liberazione. La pietra d’inciampo recherà la seguente dicitura: «Qui abitava Emilio Baiguera. Nato nel 1917. Arrestato il 9.9.1943. Internato militare Stalag VI D - Dortmund. Caduto 13.2.1945».
La storia
Emilio, figlio di Francesco e Matilde Bonfiglio, nasce a Borgo San Giacomo il 12 marzo 1917. Viene chiamato alle armi nell’89° Reggimento Fanteria. L’11 giugno 1942 è trasferito in zona di guerra in Russia. Rimpatriato l’11 maggio 1943, viene catturato dai tedeschi all’indomani dell’Armistizio dell’8 settembre, il 9 settembre 1943 e internato in Germania. Morirà prigioniero nel Campo di Dortmund il 16 febbraio 1945 durante un bombardamento Alleato.
L’evento è patrocinato dal Comune e organizzato da Anpi Borgo San Giacomo-Verola «Lorenzo Spinelli», Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, Associazione nazionale ex internati, Associazione nazionale combattenti e reduci – Sezione di Borgo San Giacomo e Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.
La cerimonia
Alla cerimonia saranno presenti il primo cittadino, il presidente Aned di Brescia, Joan Furore, il presidente di Anei Brescia, Roberto Ferrari, il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, gli alunni della scuola secondaria di primo grado e, naturalmente, Andrea Andrico, presidente della sezione Anpi di Borgo San Giacomo.
Come ha spiegato Andrico: «Sono tre anni che lavoro a questo progetto. Per poter posare una pietra d’inciampo servono requisiti specifici». La biografia di Emilio Baiguera, insieme a quelle di molti altri sventurati, nel suo ultimo libro «Per non dimenticare. Borgo San Giacomo, Verolanuova, Verolavecchia… nei conflitti del XX secolo», frutto di un certosino lavoro di ricerca iniziato circa vent’anni orsono e che continua tutt’oggi negli archivi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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