È tornato a casa l’imprenditore attaccato da uno sciame di calabroni

Ubaldo Vallini
Il 53enne di Agnosine era stato punto in diversi punti andando in shock anafilattico. Una serie concatenata di fatti gli ha salvato la vita
La farmacia di Agnosine dove il 53enne è stato soccorso - © www.giornaledibrescia.it
La farmacia di Agnosine dove il 53enne è stato soccorso - © www.giornaledibrescia.it
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È tornato a casa dall’ospedale e si è già messo al lavoro, l’imprenditore agnosinese di 53 anni, con ditta in territorio bionese, che martedì scorso ha subìto un attacco da parte di uno sciame di imenotteri. Si trattava di calabroni, non di vespe come era sembrato in un primo momento: l’hanno certificato gli addetti alla disinfestazione chiamati il pomeriggio stesso per eliminare del tutto il pericolo. E non era esagerato affermare che se una concatenazione di fortunati eventi non si fosse avverata, il malcapitato non l’avrebbe certo scampata.

In primis l’idea del fratello di portarlo subito in farmacia, distante poco più di un chilometro dall’azienda, dove c’erano i farmaci necessari, cortisonici e adrenalina, perché il medico in pensione che abita lì vicino potesse darsi subito da fare: «Non ho fatto altro che il mio dovere» la risposta del dottor Formenti a quanti in seguito l’hanno ringraziato. Velocissimi sono arrivati i volontari di Pronto Emergenza da Odolo e l’equipaggio dell’auto infermierizzata: senza la somministrazione preventiva dei rimedi, però, sarebbero comunque arrivati tardi.

Lo shock

Il 53enne, punto fra il capo e la nuca da più calabroni, già nel tragitto per arrivare alla farmacia si era gonfiato come un pallone e aveva perso conoscenza. Ci sono volute alcune ore, una volta raggiunto l’ospedale, per essere certi che lo shock anafilattico avesse iniziato a scemare. E questo solo perché non è risultato allergico a qual tipo di veleno. «Mi spiace aver impensierito molti, soprattutto la mia famiglia - ci ha detto l’imprenditore -. Però davvero non l’ho fatto apposta». Erano due e abbastanza voluminosi, i nidi di calabroni presenti fra i bancali, che il 53enne stava spostando. Uno dei due lo sciame che lo ha attaccato: «Sono stato proprio fortunato, pensa che quel lavoro ero intenzionato a farlo il sabato - ci ha detto -. Cosa mi sarebbe successo con la farmacia chiusa o in assenza del dottore?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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