In aggiornamentoCronaca

È morto papa Francesco

La Redazione Web
Il Pontefice si è spento questa mattina, giorno di Pasquetta, a 88 anni: è stato il primo papa sudamericano e il primo gesuita a ricoprire il ruolo di capo della Chiesa cattolica
Addio a Papa Francesco - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Addio a Papa Francesco - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il Pontefice si è spento questa mattina, giorno di Pasquetta, aveva 88 anni: è stato il primo papa sudamericano e il primo gesuita a ricoprire il ruolo di capo della Chiesa cattolica. Il suo pontificato era cominciato con una preghiera di buon’ora alla MadonnaE si è spento proprio nell’anno del Giubileo.

Ad annunciare la morte è stato il cardinale Kevin Farrell: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino».

Scattano già le prime misure di sicurezza a Roma per la morte di papa Francesco. Dopo una chiamata tra il Prefetto ed il Questore di Roma, si attiva il piano con contingenti delle Forze dell'Ordine che sono confluite nell'area di piazza San Pietro. Il prefetto di Roma ha convocato d'urgenza, alle 11,30, il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica

La storia del papa argentino

Jorge Mario Bergoglio nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi. Suo padre, Mario, fu ragioniere e impiegato ferroviario, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupò della casa e dei cinque figli. Dopo il diploma da tecnico chimico, scelse il sacerdozio ed entrò nel seminario diocesano, passando poi al noviziato della Compagnia di Gesù l’11 marzo 1958.

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Si laureò in filosofia al collegio San Giuseppe di San Miguel e insegnò letteratura e psicologia nei collegi dell’Immacolata di Santa Fé e del Salvatore a Buenos Aires. Dopo gli studi di teologia, fu ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969 dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Completò la formazione in Spagna e, nel 1973, emise la professione perpetua nei gesuiti. Rientrato in Argentina, ricoprì diversi incarichi accademici e pastorali, tra cui maestro dei novizi e rettore del collegio San Giuseppe.

Il 31 luglio 1973 fu nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Dopo sei anni tornò all’insegnamento universitario e nel 1980 riprese il ruolo di rettore del collegio San Giuseppe. Nel 1986 si recò in Germania per completare il dottorato, poi fu destinato alla chiesa della Compagnia a Cordoba come direttore spirituale e confessore.

Papa Francesco durante un Angelus  - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Papa Francesco durante un Angelus - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Da vescovo 

Nel 1992 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Buenos Aires e nel 1997 arcivescovo coadiutore. Alla morte del cardinale Antonio Quarracino, il 28 febbraio 1998 divenne arcivescovo della capitale argentina, primate del Paese e gran cancelliere dell’Università Cattolica. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001 fu creato cardinale. La sua popolarità crebbe rapidamente in America Latina, tanto da essere eletto presidente della Conferenza episcopale argentina nel 2005 e riconfermato nel 2008.

Da arcivescovo, puntò su una Chiesa missionaria e vicina alla gente, con particolare attenzione ai poveri e ai malati. Nel 2009 promosse la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza argentina, con l’obiettivo di realizzare duecento opere di carità entro il 2016. Sostenne inoltre il messaggio della Conferenza di Aparecida del 2007, considerandolo centrale per l’evangelizzazione in America Latina.

L’elezione a Papa

Il 13 marzo 2013 – dopo la rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI –  fu eletto Papa, primo pontefice proveniente dalle Americhe e primo gesuita a ricoprire il ruolo, oltre che primo ad assumere il nome di Francesco.

Papa Francesco con il papa emerito Benedetto XVI - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Papa Francesco con il papa emerito Benedetto XVI - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Pastore semplice e vicino al popolo, ha privilegiato nel suo pontificato uno stile di vita sobrio, ponendo al centro del suo ministero la misericordia, la giustizia sociale e l’evangelizzazione.

Gli ultimi giorni

A febbraio 2025 le sue condizioni di salute sono peggiorate. Ricoverato al policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio a causa di una broncopolmonite bilaterale, complicazione di una precedente bronchite, le sue condizioni erano state fin da subito considerate critiche, pur con sporadici miglioramenti. Era uscito dall’ospedale poco meno di un mese fa.

La prognosi, per giorni, rimase riservata a causa della complessità del quadro clinico. I medici avevano riscontrato una lieve insufficienza renale, tenuta sotto controllo. Il Papa aveva continuato a ricevere ossigenoterapia ad alti flussi, ma respirava autonomamente e non aveva avuto bisogno di intubazione. Era rimasto vigile e cosciente, partecipando a momenti di preghiera e svolgendo alcune attività quotidiane moderate, come l'approvazione di nomine episcopali. In quei giorni aveva affrontato una crisi respiratoria asmatiforme prolungata, che aveva richiesto l’uso di ossigeno ad alti flussi e trasfusioni di sangue per trattare un’anemia.

Nei giorni scorsi aveva ricevuto la comunità del Gemelli, per ringraziare tutti per le cure ricevute nei 38 giorni di ricovero. Ieri, invece, aveva incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, scambiando con lui gli auguri nel giorno di Pasqua. Nella stessa giornata si era anche affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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