Cos’è il «Dry January» e perché il mese senza alcol non è solo detox
L'inizio di ogni nuovo anno si accompagna in molti casi a impegni per i giorni a venire. Dopo gli eccessi delle feste uno dei più gettonati buoni propositi è legato all’alimentazione, con l’obiettivo di diminuire la «portata» dei pasti o almeno fare in modo che questi siano più leggeri delle abbuffate a base di cotechino e panettone.
Ecco quindi che gennaio diventa il mese del ritrovato rigore, anche in ottica di consumo di bevande alcoliche. Non è un caso che sia stato scelto dall’associazione inglese Alcohol Change UK come periodo per il «Dry January», letteralmente «gennaio asciutto».
Con tale dicitura si intende la pratica di astenersi dal bere alcolici lungo tutti i 31 giorni, una scelta che la charity di Oltremanica colloca in una ben precisa campagna di lotta all’abuso di alcolici, aiutando le persone, e al contempo la società, a liberarsi da tutti i danni collegati all’alcolismo. Salute al centro quindi, non solamente buoni intenti o detox.
La storia
L’iniziativa nasce ufficialmente come progetto registrato nel 2014, sebbene la prima «challenge» sia dell’anno precedente. Il tutto però affonda le sue radici nel 2011, quando la cittadina inglese Emily Robinson smise di bere per preparare la mezza maratona di Londra. Da allora la «sfida» che utilizza la dicitura registrata Dry January (quella depositata da da Alcohol Change UK) ha coinvolto migliaia di persone (215.000 quelle iscritte formalmente al progetto nel 2024), verosimilmente milioni se si considera chi nel privato decide di partecipare.
Sul sito dell’organizzazione inglese è possibile anche scaricare un’app che affianca nel percorso. Sono inoltre presenti un preciso elenco dei benefici che l’astinenza dall’alcol genera nonché testimonianze di chi ha deciso di intraprendere tale strada. Partner dell’associazione sono presenti in diversi Paesi europei nonché negli Stati Uniti. In Italia l’unica area che aderisce ufficialmente è il Südtirol.
Il consumo in Italia
E secondo i dati Istat, elaborati dall'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità nel corso, nel 2022 il 67,1% della popolazione italiana di età pari o superiore agli 11 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica, equivalente a 35,918 milioni di persone. La prevalenza è maggiore tra i maschi (77,4%) rispetto alle femmine (57,5%). Il 19,3% dei consumatori, ossia 10,31 milioni di persone, beve quotidianamente, con una percentuale più alta tra i maschi (28,4%) rispetto alle femmine (10,7%).
Nel 2022 si è registrato inoltre un lieve aumento del consumo di alcol rispetto all'anno precedente, passando dal 66,3% al 67,1%, con l’incremento rilevato esclusivamente tra le donne (dal 56,1% al 57,5%). Donne la cui quota che consuma alcol occasionalmente è salita dal 39,3% al 46,9%, mentre la percentuale di coloro (donne e uomini) che bevono alcol fuori pasto è aumentata dal 15,6% al 23,2%.
Il trend
Ma nonostante i dati preoccupino, una tendenza sta sempre più prendendo piede: il consumo di bevande dealcolate, prive quindi di alcol o con un basso contenuto dello stesso. «In Italia il 36% dei consumatori è interessato al loro consumo; – spiega il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv) Paolo Castelletti –. Negli Stati Uniti, incubatore di tendenze specie tra i giovani, il mercato Nolo (no e low alcohol) vale già un miliardo di dollari». Parola queste ancora più dense di significato vista la recente pubblicazione da parte del ministero dell’Agricoltura delle disposizioni attuative del decreto sui dealcolati.
«Questi prodotti – ha detto l’analista Riccardo Grassi –, interessano prima di tutto un potenziale di un milione di non bevitori di alcolici, oltre a una platea di consumatori di vino o altre bevande (14 milioni) che li ritiene una alternativa di consumo in situazioni specifiche, come mettersi alla guida».
Un trend quindi, anche alla luce delle nuove sanzioni previste dal Codice della strada, che si è riflesso anche nel Bresciano, come testimoniato dall’aumento delle chiamate notturne al servizio taxi e dai comportamenti dei consumatori registrato dai ristoratori della provincia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.