CronacaBassa

Dori (Avs): «Su Finchimica il ministro Pichetto Fratin non risponde»

Alessandra Portesani
«La situazione resta estremamente preoccupante. Due settimane fa Arpa ha confermato che in Finchimica persiste una situazione critica», ha sottolineato l’onorevole
Finchimica di Manerbio - © www.giornaledibrescia.it
Finchimica di Manerbio - © www.giornaledibrescia.it
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La delicata questione Finchimica finisce nuovamente sugli scranni del Parlamento. Portavoce è l’onorevole Devis Dori di Europa Verde-Alleanza Verdi e sinistra. «Con l’interrogazione depositata qualche giorno fa sono già 5 quelle che, dal giugno 2023 a oggi, ho rivolto al Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sulla vicenda della Finchimica di Manerbio – precisa Dori –. Le risposte da parte del ministro sono state zero: in spregio non solo al Parlamento, ma anche al territorio bresciano che chiede chiarezza e soluzioni, che invece non arrivano».

Una questione ambientale che continua a fare discutere. «Nel frattempo – prosegue Dori – la situazione resta estremamente preoccupante. Due settimane fa Arpa ha confermato che in Finchimica persiste una situazione critica, già evidenziata nelle precedenti campagne di monitoraggio, con particolare riferimento al permanere delle sostanze caratteristiche del ciclo produttivo del sito. Sempre Arpa ha sostenuto l'esigenza di mantenere attiva la barriera idraulica, di proseguire la ricerca di sorgenti primarie di contaminazione e di migliorare l'impermeabilizzazione di cunicolo e vasche dello stabilimento».

L’azienda

Finchimica, invece, in un proprio comunicato stampa diffuso a inizio mese ha sottolineato il miglioramento dei dati grazie all’ottimo funzionamento della barriera idraulica. Numeri che non collidono pienamente con quelli diramati da Arpa a metà marzo. L’istituto infatti, in una nota, ha spiegato che «persiste la situazione di criticità all’interno del sito già evidenziata nelle scorse campagne di monitoraggio con particolare riferimento al permanere delle sostanze caratteristiche del ciclo produttivo del sito».

«Con l’interrogazione parlamentare – prosegue l’onorevole – chiedo anzitutto al Governo di attivarsi a livello normativo per definire i limiti degli inquinanti cancerogeni e potenzialmente genotossici non normati. Inoltre chiedo nuovamente che il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri possa effettuare una verifica in loco. In ogni caso non si riesce tutt’ora a comprendere come la Provincia di Brescia abbia potuto decretare la compatibilità ambientale del progetto di un nuovo impianto sperimentale (AM29), insistente nell'area contaminata ed interessata da perdite ed infiltrazioni in falda, essendo Finchimica azienda RIR, acronimo di Rischio Incidente Rilevante, salvo poi annullare in seguito l’autorizzazione».

Una situazione che rimane sotto la lente d’ingrandimento. «Continueremo a monitorare la situazione, non ci stancheremo di denunciare una situazione così rischiosa per ambiente e salute», conclude il deputato Devis Dori.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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